Se il diaframma resta rigido ..lavora con difficoltà, ma con altrettanta difficoltà lavoreranno tutti gli organi e parti annessi, abbiamo visto i polmoni, il collo, le spalle.
E la colonna vertebrale? Dolorosa per tanti, è la zona che più somatizza le tensioni ed i carichi, anch’essa verrà disturbata perché il diaframma si inserisce su di essa attraverso i suoi potenti innesti nella zona lombare; per questo motivo, ad esempio alcune persone rimangono con la schiena bloccata addirittura durante uno starnuto.
A livello posturale ci saranno disagi alla parte lombare della colonna vertebrale e alla zona cervicale, poiché la contrazione del diaframma traziona in avanti queste due parti della colonna che tendono ad assumere una forma eccessivamente arcuata, che viene definita iperlordosi.
Questa modificazione naturale si ritiene sia la risposta antalgica, ovvero adattativa del corpo che cerca una posizione “comoda” per contrastarne una meno comoda alla richiesta di un continuo irrigidimento del muscolo.
Tutto il corpo mette in atto dei processi adattativi, o ”mal adattativi” perché si deve in qualche modo adeguare alle nuove esigenze: un muscolo che tira da un lato, un tendine dall’altro, la respirazione carente, la poca ossigenazione dei tessuti, le spalle ed il collo che intervengono per aumentare la portata d’aria…insomma un superlavoro!
Che fare?
Risulta fondamentale recuperare la respirazione diaframmatica profonda e spontanea.
E’ necessario intervenire semplicemente riabituandosi a respirare! Così scontato come suggerimento ma altrettanto poco sfruttato: proviamo ad esempio a contare fino a 3 in inspiro e fino a 3 in espiro, allentando la tensione, ascoltando il respiro e percependo il nostro corpo.
Possiamo anche massaggiare il plesso solare (poco sotto lo sterno, alla bocca dello stomaco) per alleggerire i muscoli contratti, se necessitiamo di recuperare da eccessiva stanchezza, possiamo utilizzare poche gocce di olio essenziale di Rosmarino o di Basilico, entrambi possono essere utilizzati per il massaggio o diffusi nella stanza in cui soggiorniamo maggiormente.
Per riequilibrare il plesso solare è anche utile l’olio essenziale di Arancio Amaro o di Bergamotto, entrambi infatti massaggiati sul punto del plesso solare portano serenità ed equilibrio emozionale, una sensazione di stabilità; se uniti ulteriormente agli oli di Rosa Damascena o Camomilla possono aiutarci anche nell’azione sul cuore, nel lenire le preoccupazioni e ristabilire il nostro centro.
Possiamo chiedere un supporto ai professionisti del settore come Posturologi o Kinesiologi, e non dimentichiamo l’ottimo strumento della Reflessologia Plantare che può davvero portare benefici su tutto l’asse dello stress.
Nei punti antistress della reflessologia infatti viene specificamente trattato il punto diaframma (plesso solare) che insieme ad altri punti concorre all’equilibrio psico-fisico ed allo stato di rilassamento di ognuno di noi.
E’ utile trattare a tal scopo anche tutto il sistema nervoso, il punto dell’ipofisi e ipotalamo, oltre che tutta la colonna vertebrale.
Questo intervento antistress ha l’obiettivo di “lasciare andare”, recuperare la calma, l’abbandonarsi fino al raggiungimento di un profondo e cosciente benessere.
Come in ogni scompenso, che sia posturale, emotivo o fisiologico si generano tossine che ne richiamano altre continuamente e come in un continuo circolo generano infiammazione e radicali liberi, che a loro volta produrranno infiammazione etc… il tutto concorre ad acidificare i tessuti, la linfa, i liquidi intra ed extra- cellulari: il primo passo cosciente per limitare i danni è correggere l’alimentazione che sempre ci aiuterà a far tornare il nostro organismo ad uno stato di base sano ed equilibrato e per lo meno questo ci aiuterà a prevenire altri disturbi e non peggiorare gli esistenti.
Integriamo il più possibile con gli alimenti di stagione che non mancano mai, la frutta e la verdura, gli antiossidanti e, ogni volta che ci sentiamo stanchi e sotto carico cerchiamo supporto con vitamine, pappa reale, polline, papaya etc…
La respirazione, la tensione muscolare, le posture, la memoria periferica e il sistema propriocettivo, l’alimentazione integrata e corretta sono tutti elementi accessibili ad un operatore professionista.
Per questo motivo un intervento, se non è corretto o adeguato, a volte può semplicemente “spostare” il problema da una parte ad un’altra del corpo, senza risolverlo, è necessario quindi ascoltarsi per lavorare sulla causa e non sul sintomo.
<<Seconda parte dell’Articolo>>
Francesca Perego
Naturopata Insieme per la Terra