Con mal di testa si indica genericamente un malessere di varia intensità, capiamone insieme le differenze
Può essere più o meno intenso, continuo o intermittente, cronico o episodico, isolato o accompagnato da altri segnali come sensibilità a luci, nausea, vomito.
Esistono forme di mal di testa molto differenti tra loro, vediamone insieme alcune:
Cefalea muscolo-tensiva, la più comune, soprattutto per le donne, dipende dalla contrazione dei muscoli di collo e spalle, localizzata principalmente nella parte posteriore della testa, può essere correlata allo stress, alla depressione, all’ansia o alla postura scorretta.
Emicrania, può presentarsi anche in giovane età con dolore molto intenso e pulsante e per essere soprattutto nella zona della fronte o sopra l’occhio e la tempia. Può essere con o senza aura, ovvero con disturbi visivi e sensoriali.
Quali sono i fattori scatenanti?
Molti fattori possono scatenare il mal di testa, ad esempio stress emozionale e fisico soprattutto legato al lavoro, tensioni emotive familiari, impegni, scarso riposo per sonno insufficiente o disturbato, cambiamenti di stagione o clima.
Ma possono anche esserci fattori legati ai livelli ormonali, specialmente nella donna, disidratazione, alimentazione scorretta per nutrienti mancanti o abuso di alimenti contenenti tiramina.
Molto spesso gli attacchi di mal di testa si presentano in autunno/inverno, e minori in estate.
Sembrerebbe infatti che la vitamina D, di cui facciamo scorta d’estate grazie all’esposizione solare, possa avere un ruolo importante nel ridurre l’infiammazione da mal di testa, così come per altri tipi di infiammazione. È quindi importante valutare i livelli di vitamina D, specie in autunno, e integrarli se inadeguati, soprattutto dopo i 50 anni circa.
Inoltre, il mal di testa si associa spesso alla sinusite che con l’autunno e l’inverno, con la congestione dei seni paranasali, può far scatenare il dolore, quindi si consiglia di coprirsi bene, fronte, gola e orecchie se le temperature si abbassano drasticamente.
Ma qual è il ruolo del cibo?
Tra i fattori che possono scatenare un attacco di mal di testa c’è anche il cibo. La carenza di alcune vitamine e minerali può sfociare in emicrania, in particolare ferro, magnesio, vitamina C, così da rilassare nervi e muscoli, soprattutto per la cefalea muscolotensiva.
Se inoltre quotidianamente abusiamo di alcuni alimenti che contengano istamina e tirammina, sostanze vasodilatatrici, purtroppo possiamo causarne il ripresentarsi continuo.
Le troviamo in: Cioccolato, Alcolici e superalcolici, Carni rosse e insaccati, ricchi di nitriti e nitrati, Patatine fritte e cibi fritti in generale, Dadi da brodo e cibi con glutammato, frutta secca a guscio, Latte e derivati, formaggi fermentati e stagionati.
Ovviamente dipende molto sia dalla frequenza che dalla quantità di consumo di questi cibi, ma il mal di testa può sopraggiungere anche in associazione ad una digestione faticosa e lenta, quindi anche un pranzo o una cena abbondanti possono causare un attacco in soggetti predisposti; allo stesso modo un prolungato digiuno o la disidratazione possono altrettanto predisporre a cefalee.
Indaghiamo l’origine quindi del nostro mal di testa, se ne soffriamo, e parliamone con un professionista che possa aiutarci ad individuare la via migliore per il nostro benessere, sia esso legato al rilassamento, alla dieta equilibrata o altro.
Francesca Perego
Naturopata Insieme per la Terra