Come in un copione da telenovela arriva l’annuncio di un taglio lineare del 3% su tutte le spese dei Dicasteri romani comprendendo, ovviamente, anche il Ministero delle Politiche Agricole.
L’annuncio arriva dal quotidiano La Stampa “Hanno avuto la meglio le resistenze, i distinguo, l’incapacità delle burocrazie e dei ministri di imporre con lungimiranza soluzioni razionali. Anche quest’anno i risparmi arriveranno con la solita regola, quella imposta più volte da Tremonti, da Monti e l’anno scorso da Renzi: ognuno contribuirà con un taglio lineare delle spese del tre per cento. Il contributo della cosiddetta spending review alla manovra del 2016 varrà sei, forse sette miliardi su un totale al momento stimato in ventisette. Per far tornare i conti si spera nelle entrate della sanatoria sui capitali all’estero, nell’indulgenza della Commissione Juncker e dalla momentanea ininfluenza della Merkel, ancora stordita dallo scandalo Volkswagen.”
Dopo tante promesse di revisione sulla spesa pubblica giurando a go go l’assunzione di una forte oculatezza nella gestione delle entrate statali ci ritroviamo non solo a smentire quello proclamato fino adesso ma anche ad utilizzare sempre i soliti metodi di risparmio finanziario.
Lubrano avrebbe detto “sorge spontanea una domanda”: su chi ricadrà questo tre per cento? Ovviamente su chi non ha voce e su chi non potrà difendersi perchè lasciato solo anche dalle proprie Organizzazioni Sindacali agricole. L’importante è tutelare ad ogni costo tutti i privilegi di ogni ordine e grado maturati in anni di clientelismo. Quali saranno le voci colpite? In questo terno al lotto l’unica cosa certa è che le Aziende Agricole, la cui redditività è nulla, verranno letteralmente massacrate. Grazie Roma.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra