Alle barzellette politiche nostrane purtroppo non riusciamo ad abituarci !
L’Informatore Agrario annuncia infatti si l’importante decisione dell’Unione Europea di procedere ad anticipare buona parte della PAC 2016, aiutando di fatto le Aziende Agricole colpite da grave crisi economica, ma dall’altra fa emergere l’impossibilità economica delle casse istituzionali ad affrontare tale spesa.
Anche quest’anno l’UE ha dato la possibilità ai Paesi membri di derogare dalla prevista tempistica per la liquidazione dei pagamenti diretti e, per dare respiro all’asfittica situazione di cassa delle imprese agricole dei diversi settori in difficoltà, è stata concessa la possibilità di anticipare fino al 70% degli importi, anziché utilizzare l’aliquota del 50% indicata dal regolamento.
L’Italia ha deciso di avvalersi di questa possibilità e a tale fine ha predisposto due atti amministrativi: la nota Mipaaf indirizzata ad Agea con la quale sono state impartite le direttive ministeriali per la messa in atto delle procedure, e la successiva circolare Agea con le istruzioni per gli organismi pagatori.
L’anticipo riguarda i pagamenti diretti della PAC (regolamento n. 1307/2013) e, in particolare, il regime di pagamento di base, il regime dei piccoli agricoltori, il pagamento per i giovani agricoltori, il greening.
Fin qui le buone notizie.
Poi, però, considerando che l’inefficienza burocratica non ha ancora permesso di concludere la vicenda del saldo della PAC 2015, qualche dubbio sulla riuscita dell’operazione è lecito. Altro grosso punto di domanda è quello finanziario: la concreta erogazione dell’anticipo dipende infatti dalle effettive disponibilità di cassa che saranno messe a disposizione dalle istituzioni. Non resta che sperare.
Ad oggi non è arrivata, presso qualsiasi ufficio sindacale, nessuna disposizione di Agea. Siamo davanti ad una nuova presa in giro di Martina ? A voi la risposta anche se, prevediamo, che sarà univoca.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra