Oramai la speculazione ha toccato ogni punto della nostra economia, soprattutto da quando c’è stata la globalizzazione e l’apertura dei mercati sul fronte europeo.
Ne abbiamo avuto ulteriore conferma nei vari TG di questi ultimi giorni ed anche dai media della carta stampata con articoli come questo de “Il Giornale” dove viene evidenziato il crollo, già più e più volte denunciato con largo anticipo, dai nostri amici del gruppo Facebook “Pescatori professionisti italiani” gestito dall’ottimo Sig. Salvatore Tredici.
Incredibile come si lasci che il prezzo del pescato crolli fino al ridicolo prezzo di 10 centesimi di Euro al KG per le Triglie e 50 centesimi per le Gallinelle!
Non ci si stupisce se il mercato ha avuto una perdita di oltre 18.000 posti di lavoro in 30 anni e non è frutto della automazione o delle nuove tecniche di pesca, ne tantomeno dei giovani che preferiscono carriere in ufficio rispetto alla fatica in mare, ma perchè è in essere la solita speculazione sui cali di domanda del mercato. Pensate quanto ci possa guadagnare la GDO su un mercato del genere, quando trovi questi stessi pesci sul banco del fresco a 10/15 volte il prezzo al pescatore.
La tutela in questi casi è assolutamente inesistente, le sindacali si limitano a “sbalordirsi” e denunciare questo scempio, ma non sembrano mettere in campo azioni adeguate. Aspettarsi qualcosa dal Governo o da MIPAAF sicuramente possiamo star tranquilli che NULLA sarà fatto se non qualche sorta di rifinanziamento a pioggia che non risolve i problemi anche se perlomeno permette di pagare il carburante delle barche.
In un era di grandi cambiamenti, di globalizzazione, di mercati esteri aperti, non riusciamo veramente a vedere tutti questi vantaggi che dovrebbe portare, i politici non fanno altro che decantare le lodi dell’Europa unita, ma perdonateci se abbiamo una visione miope, ma vedo solo aziende che chiudono e mercati che rischiano il fallimento e questo accade ogni giorno.
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra