Cari agricoltori, grazie al quotidiano Libero, oggi vi diamo un’altra pessima notizia. Chi ringraziare? Il Governo Renzi, il Ministro Maurizio Martina (che tanto non si occupa del settore primario!) e i sindacalisti agricoli (che di fatto annuiscono ed obbediscono sempre!).
Un prelievo forzoso, una tassa sui conti correnti per finanziare il salvataggio delle banche in difficoltà. Uno sfregio agli italiani e ai correntisti, rivelato dal sito Linkiesta e approfondito dal quotidiano La Stampa. Per finanziare il fondo salva-banche, come detto, i clienti di alcune banche, a fine anno, riceveranno una spiacevole e costosa sorpresa: una maggiorazione di 25 euro sui costi del proprio conto per rimpinguare il cosiddetto Fondo nazionale di risoluzione delle crisi bancarie, istituito da Bankitalia per salvare i quattro istituti finiti in risoluzione nel novembre dello scorso anno (Banca Marche, Etruria, CariFerrara e CariChieti).
La comunicazione del prelievo forzoso è arrivata alle filiali negli scorsi giorni. Tra le banche coinvolte, Banco Popolare: i clienti subiranno la stangata da 25 euro, che riguarderà “tutti i rapporti di conto corrente e assimilati dei clienti privati e imprese”. Il caso non è isolato. Infatti dal primo luglio scorso Unicredit ha ritoccato il canone mensile di certi conti (MyGenius Silver, Gold e Platinum) di circa 2 euro al mese, per le stesse finalità, ovvero pagare i disastri di altri istituti con soldi nostri. E ancora, UbiBanca, che in estate ha aumentato di 12 euro annui il costo del conto corrente. L’istituto spiega chiaro e tondo che la stangatina è dovuta a un aumento “dei costi di produzione” pari a circa 60 milioni all’anno e relativi all’applicazione di due direttive europee (il fondo di risoluzione, appunto).
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra