All’alimentazione dei nostri bambini stiamo ovviamente molto attenti. Quanti di voi si sono recati ai supermercati COOP per acquistare dei prodotti alimentari della prima infanzia? Armati di cellulare abbiamo deciso di recarci in un classico punto vendita Coop per capire l’origine degli alimenti che somministriamo ai nostri figli nei primi mesi di vita.
In un primo momento non vi neghiamo la nostra contentezza nel leggere “biologico” sulle confezioni di omogeneizzati, semolino, latte in polvere, creme e nettare di frutta; infatti per il comune consumatore tale dicitura da la percezione di prodotto naturale senza chimica ottenuto in loco o comunque nostrano. Non a caso il biologico è sempre associata l’idea di un prodotto che rispetta l’ambiente e quindi con un trasporto assai contenuto.
Sul retro della confezione invece scopriamo che questi prodotti non solo non vengono dall’Italia ma bensì da altri Paesi europei come Germania, Francia e Croazia. Le nostre Aziende Biologiche non sono qualitativamente all’altezza delle aziende estere per il Direttore commerciale di Coop Italia? Il disciplinare biologico straniero ha gli stessi requisiti di quello italiano? Visto che possono essere importati prodotti biologici africani senza tasse doganali, facendoli passare per “Made in UE”, sinceramente abbiamo molti dubbi sulla trasparenza delle etichette e sui relativi controlli sanitari.
L’unica cosa certa è che questi prodotti non sono da acquistare perchè consumare biologico vuol dire per noi italiani consumare un prodotto locale così da aiutare economicamente le nostre aziende e l’occupazione nostrana. Sulla salute ovviamente non transigiamo perchè il prodotto italiano è quello più controllato dalle autorità preposte e quindi più sicuro.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra