Nonostante i continui slogan trionfalistici del Ministro Martina e della sua “spalla” Coldiretti, arriva anche l’ennesima conferma sulla crisi dell’agroalimentare: – 7,3% dal rapporto di ISMEA.
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno abbiamo perso un valore del quasi il 3%, ma il calo più evidente è stato sui prodotti dell’agricoltura, dove sono stati persi ben 5,5%, mentre quelli dell’industria alimentare segna un -2.4%, negli ultimi 24 mesi è la più significativa.
ISMEA ci tiene a far presente che la caduta è anche data dal deprezzamento del Dollaro statunitense verso l’Euro, che sicuramente ha influito sull’export europeo.
Eppure sul sito del MIPAAF si sprecano articoli sulla ripresa: Istat, Martina: agroalimentare volano della ripresa. Ora avanti con progetto unitario e Istat, Martina: agroalimentare motore dell’export e della ripresa economica del Paese, chissà com’è l’ISTAT ha sempre dati eclatanti rispetto al Governo di turno, poi viene smentita inesorabilmente dai dati REALI sull’economia.
Martina e l’intero Ministero che rappresenta dovrebbe concentrarsi di più sui reali problemi del mercato e del settore che “dovrebbe” gestire, invece di fare proclami che poi vengono smentiti facendogli fare anche una magra figura. Concentriamoci dunque a combattere il caporalato abbassando le tasse sul lavoro e portando al minimo la burocrazia. Rendendo funzionali allo scopo le sindacali senza ulteriori oneri oltre alla tessera annuale, dovrebbero essere li per quello, non per allungare la mano per ogni pezzo di carta che è necessario per lavorare. Dovrebbero essere sempre in pari i bilanci di queste “associazioni”, invece a giudicare dagli stipendi dei dirigenti, sono ben in positivo!
Focalizziamoci quindi, senza sprechi, senza “spalle”, senza aiutini miriamo all’obiettivo comune che DOVREBBE essere la salute del Settore, poche parole e tanti fatti, questo serve.
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra