Tag Archives: agricoltura

Le iniziative che vogliono propinare l’acquisto di macchine agricole agli agricoltori restano, purtroppo, carta straccia. Soldi, euri, spiccioli, schei, insomma ditelo come volete, non ci sono attualmente e probabilmente non ci saranno per molto tempo. Seppur lodevoli tutte le iniziative atte a migliorare e semplificare il lavoro e la sicurezza nel mondo agricolo, la carenza cronica di liquidità delle Aziende Agricole rende praticamente impossibile investire in mezzi meccanici.  Ad una prima occhiata i dati, diffusi recentemente dal Cema e riguardanti i sinistri su strada con macchine agricole in Europa, non appaiono particolarmente negativi. Infatti, nell’area dell’Unione Europea, il numero di scontri tra veicoli agricoli e altri mezzi è relativamente basso, come pure il rischio di essere coinvolti in questo tipo di incidenti, se si utilizzano trattori d’età inferiore ai 13 anni. Esaminando i dati più approfonditamente, si notano però delle cifre allarmanti se si lavora con vecchie trattrici: ad esempio,…

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Esiste un’etica nell’agroalimentare? Questa volta vogliamo portarVi alla lettura di un nostro caro amico che ci segue da tempo, ci ma mandato una lettera, uno sfogo, un suo punto di vista che noi sentiamo anche nostro. Vi preghiamo di leggerla fino in fondo, ne vale davvero la pena e sarete d’accordo con il suo punto di vista. L’agricoltura del terzo millennio ha subito a mio avviso un’involuzione che si potrebbe etichettare come eccessiva perdita dell’autonomia imprenditoriale. Delle tipiche aziende agricole che nel dopo guerra avevano fatto notevoli passi in avanti in termini di tecnologia e di produzioni di eccellenza resta poco. Ormai sono quasi tutte assoggettate al mondo finanziario da una parte, oppure a detentori di brevetti di piante che in non pochi casi coincidono con le catene distributive (GDO). Queste ultime attuano il seguente perverso meccanismo: ti do le piante e coltivi, poi noi te le commercializziamo, sperando ahimè…

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Oramai le conferme sono molteplici. Gli amici di Martina non vanno assolutamente disturbati, con il risultato che ai produttori non rimangono nemmeno le mutande. Oggi parliamo di riso, ma in generale, potremmo replicare l’argomento per ogni produzione agricola. L’articolo di Riso Italiano lascia sconcertati, o meglio vorremmo dire altro ma ci tratteniamo, giusto per buona educazione. Il Ministro Martina dá forfait: non sará dunque lui, come annunciato alla Fiera in Campo, ma il sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe Castiglione a presentare le richieste del G7 del riso domani, lunedì, alla Commissione europea. Ce lo conferma lo stesso Castiglione: ” tra le varie presenteremo il documento alla Commissione” dichiara a RisoItaliano. Cosa cambia? Senza nulla togliere al Sottosegretario, cui va il nostro sentito ringraziamento perché si caricherà di questo fardello politico di non poco peso, ancora una volta Martina fa mancare il suo contributo alle sorti della risicoltura: mentre la filiera…

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Il Governo, contrariamente a quanto fareste voi amici di vecchia generazione, non si affida per la ricerca di un Sottosegretario alla tradizionale lettura di Curriculum ma alla nuova tecnologia. Perchè non usare un buon motore di ricerca come Google? Mentre i cittadini pensano che le nomine siano effettuate secondo sani principi professionali, di autorevolezza e capacità organizzativa, nelle stanze di Palazzo Chigi si usa il pallottoliere della situazione. Il suo nome compare nell’ordinanza n. 11 del 9 gennaio scorso firmata dal commissario del governo per la ricostruzione nei territori, Vasco Errani. E non dovrebbe essere una sorpresa, perché nell’elenco dei consulenti inseriti nel comitato scientifico per la ricostruzione non sembra fuori posto il nome del professore Franco Braga, già ordinario di tecnica delle costruzioni e costruzioni in zona sismica alla facoltà di Ingegneria della Sapienza. Quello è il posto giusto per lui…Quello di Braga è un nome già noto alle…

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Colonizzazione Economica La condizione odierna dell’Italia? Possiamo definirci un Paese colonizzato economicamente: sempre più aziende in mano a capitali esteri e sempre più prodotti di importazione che scalzano le nostre produzioni, tolgono lavoro, reddito, consumi ed entrate fiscali. Nel campo dell’agricoltura stiamo attraversando una crisi senza precedenti dal dopoguerra, migliaia di imprese agricole hanno chiuso: circa 270.000 dal 2001. Le piccole aziende soffrono In Italia il 95% circa delle aziende agricole ha un’area coltivabile inferiore ai 10 ettari. In Europa la media si attesta sui 20 ettari. Se fino a qualche anno fa ‘piccolo era bello’, si diceva che sono state le piccole imprese a fare grande l’Italia, tuttavia per molte ragioni oggi non lo sono più: costi eccessivi, reddito ridotto, produzioni specializzate a rischio. Oggi in un momento in cui si richiede maggiore efficienza produttiva per sfamare un numero sempre più crescente di popolazione mondiale queste piccole aziende vanno…

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Tutto esaurito al convegno alla Festa Tricolore “Terra dei Gonzaga” di Progetto Nazionale a Castel Goffredo (MN) dal titolo “Agricoltura: come rilanciare l’economia e salvare il lavoro”. L’incontro denso di contenuti, estremamente diversificati, aveva l’obiettivo di fungere da un vero e proprio laboratorio agroalimentare, percorso oramai abbandonato dall’attuale politica italiana. E’ spettato al moderatore della serata Nicola Gozzoli, Presidente della nota Associazione no profit Insieme per la Terra, coordinare gli articolati interventi, oltre a descrivere la drammatica situazione in cui vive l’agricoltura italiana. Manuel Negri, responsabile della linea politica di Progetto Nazionale, ha illustrato il ruolo e l’importanza del tricolore dal passato all’attualità, oltre al suo utilizzo improprio da parte della grande distribuzione organizzata italiana e straniera. Tarcisio Bonotto, Presidente dell’Istituto di Ricerca Prout, ha sottolineato come sia importante un nuovo approccio culturale anche nel settore primario. L’unione delle energie e delle risorse economiche degli agricoltori e degli allevatori è…

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Se ci trovassimo davanti alla TV sicuramente avremo cambiato canale visto l’abbondante superamento del nostro livello di sopportazione. A cosa ci riferiamo? All’attività del Dicastero delle Politiche Agricole, in pieno disastro organizzativo, praticamente in puro stile da “Titanic in affondamento”. In questo sito abbiamo parlato, in diverse occasioni, di come la realtà fosse lontana dalle dichiarazioni rilasciate ai TG. Disorganizzazione, burocratizzazione, incapacità, incompetenza sono gli elementi chiave dell’attività che contraddistingue via XX Settembre. Su una dotazione complessiva sino al 2020 di 20,87 miliardi di euro per i 21 Piani di sviluppo rurale regionali e i due nazionali, alla data di ottobre 2016 siamo riusciti a spendere solo 855 milioni di euro, pari al 4,1% del totale. Queste le cifre che emergono analizzando i finanziamenti all’agricoltura provenienti dall’Unione europea. Differenze a livello regionale come sempre ci sono, ma non sono poi così significative. Tant’è che la più celere risulta la Provincia autonoma…

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Egregio Presidente Sergio Mattarella, Esprimo con questa mia un invito a considerare la possibilità, dopo l’esito del Referendum, di chiudere la presente legislatura per il fatto che non vediamo, all’interno dei partiti, persone adeguate a sostenere i ruoli ministeriale di competenza, e che la compagine parlamentare non è stata e non è in grado di comprendere a fondo il periodo storico in cui viviamo, il retroterra socio-economico e le azioni da intraprendere per la rinascita socio-economica dell’Italia. In secondo luogo abbiamo chiaramente compreso che il capitalismo, (così come espresso dalla Globalizzazione Economica e dall’impianto statutario della Unione Europea, nella quale si mescolano paesi forti e deboli, non tutti considerati alla pari), non riesce a creare il benessere sociale ed economico che aveva promesso. Pur mantenendo l’Europa come obiettivo finale della vita continentale, tuttavia è necessario una unione di paesi sviluppati allo stesso livello di performances socio-economiche, altrimenti il più forte…

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L’immagine dell’articolo è ovviamente piccata come spesso sono i nostri articoli, si, perchè non c’è giorno dove qualcuno non denunci (o comunque subisca) un furto in agricoltura. Prediamo qualche esempio: I malviventi hanno colpito in un’azienda agricola di Gonzaga. Sul furto indagano i carabinieri (25/11/2016) Le imprese agricole e florovivaistiche del Brentino, frazione agricola tra Massarosa e Viareggio, non ce la fanno più. (23/11/2016) Furti nelle aziende e nelle abitazioni della frazione di Sala di Cesenatico (16/10/2016) Erano “specializzati” in furti nelle aziende agricole: denunciati quattro giovani romeni (12/10/2016) Il problema è sempre che non esiste più la certezza del reato e i ladri imperversano nelle nostre campagne, ovviamente lontane anche dagli occhi (pochi purtroppo) della legge, poichè si cerca sempre di tutelare i centri abitati (forse!). Inoltre come dicevamo, nessuno va in galera a lungo per un furto di apparecchiature agricole, se si riesce a farla franca però i soldi guadagnati sono reali,…

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L’agricoltore, si sa, sopporta male le critiche e tanto meno i rimproveri, ma come si dice… “Quando ci vuole, ci vuole”. E Angelo Frascarelli, in un editoriale comparso nel mese di luglio sull’Informatore Agrario, da profondo conoscitore del mondo agricolo non è andato tanto per il sottile. Una critica da interpretare come forte stimolo Frascarelli ha scritto, in conclusione del suo articolo: Gli imprenditori e la politica devono impegnarsi per un’agricoltura più produttiva, più innovativa, aperta al cambiamento, con più aggregazione, con filiere più organizzate, con più capacità tecniche e gestionali. Gli imprenditori agricoli hanno la più grande responsabilità, si lasciano strumentalizzare e preferiscono non guardare la realtà fino in fondo, perché non hanno la forza di un cambiamento radicale di mentalità, di intraprendere un percorso di nuovo protagonismo sui mercati e si limitano alla lamentela. Bisogna prendere atto della realtà e darsi da fare. E tutti devono cambiare, dagli…

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