Tag Archives: arance

Mai sentito parlare di affaticamento surrenale? Una serie di sintomi tra cui stanchezza, occhiaie, disturbi del sonno… che detti così possono coincidere con molte altre situazioni. Lo stress, si sa, innesca una serie di risposte biologiche: il rilascio di adrenalina e cortisolo dalle ghiandole surrenali, aumento della glicemia, aumento della pressione sanguigna e battito accelerato, sono tutte reazioni che il nostro corpo mette in atto come risposta allo stress. Ma se in un tempo primitivo queste reazioni servivano per l’attacco o la fuga da una minaccia di pericolo, purtroppo oggi non si risolvono con l’azione, ovvero siamo sempre in allerta senza mai sfociare in un’azione “liberatoria”; con il lungo periodo le ghiandole surrenali continuano ad essere sottoposte a questo meccanismo senza fine, senza più dosare la giusta quantità di ormoni che continuano ad essere prodotti in errata quantità. Se adrenalina e cortisolo continuano ad essere prodotti in quantità elevata, provocano…

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Il nostro viaggio inchiesta lungo lo stivale è oggi approdato alla Carrefour. Obbiettivo verificare quanti prodotti a marchio della GDO sono italiani o spacciati per italiani grazie al marketing. Entriamo nel negozio Carrefour situato nel centro di Mantova Capitale della Cultura Italiana anno 2016. In un primo momento siamo stati confortati nel trovare nei banchi frigo insalata mista 100% italiana e crescenza fatta con latte italiano. Fuori frigo abbiamo notato anche confezioni di uova a marchio Carrefour. Su tutte le confezioni, grazie a loghi appositamente studiati, viene posta in risalto l’italianità dei prodotti. Dopo la prima impressione positiva veniamo subito colpiti dalla disinvoltura ingannevole con cui viene confezionata la pasta a marchio Carrefour, sicuramente non italiana. Grazie alla dicitura “Tutto il sapore ed i colori della cucina tradizionale” il marketing riesce praticamente a trasformare il “piombo in oro”. Volete magari dissetarvi con una buona spremuta di arance rosse straniere o…

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Mentre le importazioni agroalimentari continuano indiscriminatamente, vuoi per finto buonismo politico, vuoi per l’affarismo confindustriale, la salute del consumatore viene messa a grave rischio. Seppur i risultati analitici dei campionamenti effettuati fanno rabbrividire chiunque, non sono state impedite in alcun modo le importazioni o comunque non sono stati previsti controlli su tutte le forniture giunte in dogana. Nessuna misura straordinaria, tutto in silenzio. Prima gli affari degli amici, poi, forse, la salute del consumatore. E le Autorità sanitarie dove sono? Roma– Sono i broccoli provenienti dalla Cina il prodotto alimentare meno sicuro, ma a preoccupare è anche il prezzemolo del Vietnam con il 78% di irregolarità e il basilico dall’India che è fuori norma in ben 6 casi su 10. E’ quanto emerge dalla “Black list dei cibi piu’ contaminati” realizzata sulla base delle analisi condotte dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) illustrate nel Rapporto 2015 sui Residui dei…

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Nel silenzio e nell’indifferenza politica, sindacale e culturale le produzioni d’eccellenza delle nostre campagne spariscono inesorabilmente. Silenzio solo silenzio. Si ha l’impressione di vivere in una società surreale dove la realtà supera l’immaginazione. Identità perduta, tradizioni perdute. L’articolo della Stampa descrive come la scarsa redditività delle produzioni di arance, limoni e mandarini abbia portato ad una forte cementificazione. Sono il manifesto estetico della Sicilia, il profumo sensuale vagheggiato da poeti e viaggiatori, il luccichio tra i rami evocato da pittori e romanzieri, il vanto dei sollazzi arabi. Fecondi, gravidi di succo, luminosi. Gli agrumi. «Le arance dell’Isola sono simili a fiamme brillanti tra rami di smeraldo, e i limoni riflettono il pallore di un amante che ha trascorso la notte in lacrime per il dolore della lontananza», scrive nel 1160 il poeta siculo-arabo Abd ar-Rahman. «Splendon tra le brune foglie arance d’oro», gli fa eco sette secoli dopo Goethe, uno…

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Mentre la politica romana si interroga se può lavorare in aula parlamentare più di 2,5 giorni a settimana, l’Italia che lavora affonda silenziosa in una palude. E’ il caso delle arance pagate a 7 centesimi al kg in campagna che tolgono ai nostri agricoltori perfino la voglia di pensare al domani. Come avevamo accennato nel nostro precedente articolo il fenomeno del caporalato potrà essere stroncato solo in caso di un’adeguata remunerazione del prodotto in campagna; in caso contrario inevitabile sarà il continuo, per non dire maggiore, ricorso a questa pratica per riuscire nella raccolta, evitando così di vedere per mesi alberi carichi di frutta marcita. Parole, tante parole. Dei fatti nemmeno l’ombra. Abbandonati dalle Istituzioni, dai pseudo-sindacati ed anche dai media nazionali, gli agricoltori cosa possono fare? Ancora una volta le politiche degli annunci di Coldiretti – Martina si sono dimostrate fallimentari con il risultato che chi ci rimette è…

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