#Agricoltori come #polli da spennare
Succede però, che col passare degli anni, vuoi per il profondo groviglio burocratico creato ad hoc per il mantenimento delle fitte reti politico-clientelari, vuoi per la dipendenza sempre più forte del settore agricolo agli aiuti Europei (complice la forte congiuntura di mercato dei prodotti), il comparto politico delle organizzazioni professionali agricole ha iniziato a perdere smalto, facendo spazio ad un assetto quasi del tutto dirigistico. Perché c’è da far quadrare bilanci e portare a casa soldi, affinché, da buone succursali della politica, alimentino il loro sistema chiuso, autopoietico e autoreferenziale. Nulla di nuovo, fin qui si può dire, uno degli apparati classici all’Italiana, di quelli duri a morire, salvo forti scossoni. Il problema però è che l’agricoltura vive di sussidi e muore di burocrazia. Ed è qui che subentra un conflitto di interessi elefantiaco. Già, perché purtroppo, ai tavoli verdi si siede un direttore di una OP (magari con un…