La Fondazione Insieme per la Terra si proibisce di uscire dall’Italia
Se veramente vogliamo dire la verità, almeno per una volta, e guardare la realtà per come è e non per come vorremmo che fosse, in Italia molte aziende hanno spostato e stanno spostando i propri siti produttivi all’estero. Piccole aziende e grandi marchi, senza se e senza ma, preferiscono Paesi con una minore tassazione e, ovviamente, minori obblighi produttivi. Questo fenomeno che abbiamo imparato a conoscere da tanto tempo non è mai di fatto stato ostacolato dalle Autorità nostrane; semplificazione burocratica, miglioramento delle infrastrutture, premio alla meritocrazia del personale sono stati sostituiti con l’indifferenza politica, ad eccezione del clamore mediatico di un’edizione del telegiornale. La Fondazione Insieme per la Terra non vuole essere un’impresa ma semplicemente un punto di riferimento associativo per tutto il settore primario italiano e, se volete, dell’intera Comunità (termine poco usato ma per noi rappresenta un punto fondamentale). Noi abbiamo deciso di dare, nel nostro piccolo,…
La fuga dimenticata dei giovani laureati
Il Sole 24 Ore pubblica un articolo che riapre le polemiche sui giovani “fannulloni” italiani: Se negli anni del secondo dopoguerra a migrare era soprattutto giovane manodopera proveniente dalle aree rurali del Mezzogiorno, oggi sono laureati e studenti universitari (immatricolati fuori regione) a spostarsi dalle regioni meridionali e insulari, verso il centro-nord del Paese. Sono insomma i cosiddetti “best and brightest”- spiega lo studio curato da Gaetano Vecchione dell’università Federico II di Napoli – a fare la scelta di migrare. In particolare negli ultimi 15 anni il saldo della migrazione intellettuale italiana è risultato pesantemente negativo per le regioni del Mezzogiorno. Per effetto dei trasferimenti verso il Centro-Nord, si contano circa 200.000 laureati in meno tra i residenti del Mezzogiorno, senza considerare la crescente quota di pendolari a medio e lungo raggio. Il fenomeno ha assunto «connotazioni preoccupanti» – spiega l’indagine- , soprattutto se si considera che nel 2015 ben…