#Voucher – Abbiamo ri-perso l’occasione di #guadagnarci, tutti!
La Camusso e Poletti potrebbero essere la coppia del nuovo millennio, sono riusciti in 2 a fare più danni di quanti ne ha fatto Renzi con l’inutile (per l’Italia e gli italiani ovviamente, ma non per gli industriali) Jobs Act. Fino a ieri c’era un sistema che permetteva alle aziende (ma non solo) di prendere le persone per un periodo limitato di tempo, pagarle il giusto, in regola e senza creare ulteriore sommerso. Oggi la Camusso ha ottenuto la più perdente vittoria che poteva ottenere. E’ riuscita a togliere lavoro regolare e creare nuovo lavoro nero, di questo ne può essere orgogliosa. Poteva esserci una regolarizzazione migliore dei Voucher, ma c’era il muro eretto da Poletti che, pressato dai “sempre più inutili” sindacati dovevano fare una dimostrazione di forza, per forza! O così o si fa il referendum! Dovevano dimostrare che le tessere pagate servono a qualcosa oltre che a…
Giuliano #Poletti alla ricerca del #premio come “miglior” #ministro 2016
Il Ministro Poletti non sta perdendo occasione per far figuracce o dar foggia della sua completa incompetenza in materia. Le ragioni di quanto scritto sono date dalle ultime vicissitudine di questi ultimi mesi sul suo operato, a guida del Ministero che dovrebbe essere il primo: quello del Lavoro (esattamente come è all’Articolo 1 della Costituzione). Firma una legge sul caporalato inutile ed iniqua, perchè non risolverà il problema ma inasprirà ulteriormente le pene senza cercare una soluzione. Un pò come se ad un alcoolizzato gli aumenti il prezzo del liquore per cercare di farlo bere di meno, ma lui lo ruba, quindi a che serve? Il Caporalato è una piaga sociale, ma se è così fiorente è perchè il lavoro in regola è troppo caro per qualsiasi agricoltore che necessita di molta manodopera nei campi. Quindi o si abbassa drasticamente il costo del lavoro, così da creare un concorrente al…
Voucher: #Poletti indica la soluzione nel #limitarne l’uso, ottimo modo per tornare al #sommerso!
La politica da segni di incapacità ad ogni frase che esce dalle loro bocche, è evidente che sono persone che non hanno nemmeno idea di cosa voglia dire LAVORARE, non hanno MAI gestito un’azienda o passato la notte a pensare a come pagare tutto e portare a casa qualcosa per dar da mangiare ai propri figli. Come possano fare leggi sul lavoro se non sanno cosa sia?? Leggere le conclusioni raggiunte da Poletti fa cadere le braccia: “Il testo correttivo del decreto del Jobs act approvato definitivamente lo scorso 23 settembre e che sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale il prossimo 7 ottobre lascia invariato questo quadro normativo infatti nel testo definitivo è stata eliminata la disposizione originariamente inserita che prevedeva la non applicabilità del limite dei 2.000 euro al settore agricolo. Questo limite si applica a tutti i settori e quindi anche a quello agricolo”. Poi Martina e Renzi fanno…
Caro Ministro #Martina vada a coltivare i #pomodori
INVITO AL MINISTRO MARTINA Sign. Ministro, condivido le sue parole che da pugliese mi toccano in special modo, anzi aggiungerei anche che il caporalato è quanto di più spregevole possa avvenire nei confronti di chi, per necessità, accetta qualsiasi lavoro (e già sul fatto che molta gente è con le pezze al culo e accetta qualsiasi lavoro le avrei da ridire qualcosa!). Tutto vero, tutto reale. Ora però Sign. Ministro l’invito che le faccio è quello di rilevare un campo di pomodori (quindi faccia uscire dei soldini dalla sua tasca!), coltivarli e poi raccoglierli con dipendenti in regola, con ferie e contributi in regola. Lei vedrà che le COOP glieli pagheranno a 7 cent al Kg; questo infatti è quello che gli agricoltori ricevono dalla grande distribuzione organizzata. Vorrei proprio vedere quanto durerebbe la sua attività. Però faccia una cosa, accetti la sfida, così mi smerderebbe davanti a tutti. E’…
DDL sul caporalato: Non ci siamo…
Non ci siamo… Ancora siamo fuori obiettivo, non è con l’inasprimento delle pene che possiamo fermare la mafia, ancora questo non l’hanno capito in quel di Roma Capitale, leggiamo insieme questi passaggi e commentiamoli: Fonte articolo: Mipaaf – Il Senato approva il disegno di legge contro il caporalato in agricoltura LE PRINCIPALI NOVITA’ DEL DDL INASPRIMENTO DEGLI STRUMENTI PENALI: CONFISCA DEI BENI E RESPONSABILITA’ DEL DATORE DI LAVORO Con l’intervento normativo si stabiliscono nuovi strumenti penali per la lotta al caporalato come la confisca dei beni come avviene con le organizzazioni criminali mafiose, l’arresto in flagranza, l’estensione della responsabilità degli enti. In Senato è stato introdotto l’allargamento del reato anche attraverso l’eliminazione della violenza come elemento necessario e che rendeva più complessa l’applicazione effettiva della norma. La nuova legge prevede anche la responsabilità del datore di lavoro, il controllo giudiziario sull’azienda che consentirà di non interrompere l’attività agricola e la semplificazione…
#Caporalato: Chi scrive le norme non ha mai #lavorato in #agricoltura
Leggiamo l’articolo di Agricolae dove vengono riportati tutti gli interventi fatti dalle varie parti che sono intervenute all’Academy 2016 “Impresa e lavoro in agricoltura” e ci rendiamo conto che quelli che decideranno per noi, ci azzeccano poco con le criticità del lavoro agricolo, lo conoscono ma non così approfonditamente da poter legiferare su un problema “radicale” come quello del caporalato, che ha origini lontane nel tempo e ha una funziona sociale. Anche se è una cosa comunque negativa, permette alla gente di lavorare e agli agricoltori di poter adempiere ai compiti, senza sobbarcarsi di spese e burocrazia che non si possono permettere. Leggiamo uno ad uno gli interventi: Mario Guidi Presidente di Confagricoltura: l’agricoltura emerge sui media solo come caporalato e voucher. Una criminalizzazione del settore indiscriminata e ingiusta, che getta discredito su ogni sua parte. I dati evidenziati poi sul caporato e lo sfruttamento del lavoro lasciano alcune perplessità.…
Il #manuale perfetto di come sfruttare gli #agricoltori
Da giorni assistiamo allo show di una parte della politica che grida contro il caporalato e le precarie condizioni lavorative presenti nel Belpaese. Ancora una volta assistiamo ad uno spettacolo mediatico che porta a vedere le cose non nella sua complessità ed interezza ma bensì rilegato ad una sola parte, quella più conveniente per l’interlocutore del momento. Come sempre si pensa a debellare il problema senza esaminare le cause che lo hanno creato. Tutti dimenticano le condizioni di sfruttamento che i nostri giovani italiani devono subire in Paesi definiti “civili” come gli Stati Uniti o l’Australia. Nessuno pensa, o vuole pensare allo sfruttamento che i nostri agricoltori vivono ogni giorno in campagna dalle nostre amate forze sindacali. Pronte a creare nuovi servizi con nomi commerciali variopinti, pronte a lievitare i costi della propria attività, i sindacati agricoli posso attingere ad un vero e proprio repertorio, opportunamente insegnato a tutti i…
#Coldiretti a caccia di fondi. #Riso italiano per aiutare l’#agricoltura straniera
Ai più la notizia potrebbe sembrare surreale per non dire fantascientifica. Invece è tutto vero! Il più grande sindacato italiano non solo ha abbandonato i propri associati nel baratro della crisi che attanaglia le nostre campagne ma addirittura appoggia una campagna di sostegno all’agricoltura internazionale. L’iniziativa promossa da FOCSIV consiste nel dare, su donazione di due euro, un kg di riso italiano per raccogliere fondi per lo sviluppo dell’agricoltura extra UE, a partire dall’Africa. Obbiettivo secondario è quella di lottare contro il caporalato. Parte lo spot televisivo e si intasano i media suonando la riscossa per aiutare concretamente queste popolazioni. Tutti sintonizzati su UnoMattina e su Rainews. Dopo tutto questo buonismo saremo curiosi di sapere quali iniziative ha fatto e sta attualmente facendo Coldiretti per impedire l’importazione di riso di bassa qualità per es. dalla Cambogia. Mentre i nostri risicoltori non sanno come affrontare il crollo delle quotazioni del riso,…
La Coop dimentica la causa del #lavoro #nero. Dal dramma alla follia
L’iniziatica della Coop, ampiamente pubblicata dal Sole 24 Ore, ci lascia veramente sconcertati per non dire sconvolti. Andiamo per gradi. Combattere lo sfruttamento e l’illegalità lungo le filiere dell’agroalimentare. In particolare in quella dell’ortofrutta, tra le più vulnerabili ad azioni illecite, come lavoro nero, caporalato e truffe alimentari. Questo l’obiettivo di fondo della campagna «Buoni e Giusti Coop», presentata al ministero delle Politiche agricole, con la quale la prima insegna della grande distribuzione in Italia – 1.100 punti vendita e oltre otto milioni di consumatori soci – rinnova l’impegno in una lotta che vede direttamente schierato anche il governo. Non a caso il ministro, Maurizio Martina, intervenendo all’iniziativa ha ricordato: «Stiamo combattendo il caporalato e il lavoro nero con strumenti innovativi e attraverso una collaborazione di squadra tra istituzioni, imprese e associazioni ancora più stretta di quanto sia stato fatto finora. Questa campagna apre una strada importante ed è significativo…
#Arance a 7 centesimi, tonfo delle misure anti-caporalato di #Coldiretti e #Martina
Mentre la politica romana si interroga se può lavorare in aula parlamentare più di 2,5 giorni a settimana, l’Italia che lavora affonda silenziosa in una palude. E’ il caso delle arance pagate a 7 centesimi al kg in campagna che tolgono ai nostri agricoltori perfino la voglia di pensare al domani. Come avevamo accennato nel nostro precedente articolo il fenomeno del caporalato potrà essere stroncato solo in caso di un’adeguata remunerazione del prodotto in campagna; in caso contrario inevitabile sarà il continuo, per non dire maggiore, ricorso a questa pratica per riuscire nella raccolta, evitando così di vedere per mesi alberi carichi di frutta marcita. Parole, tante parole. Dei fatti nemmeno l’ombra. Abbandonati dalle Istituzioni, dai pseudo-sindacati ed anche dai media nazionali, gli agricoltori cosa possono fare? Ancora una volta le politiche degli annunci di Coldiretti – Martina si sono dimostrate fallimentari con il risultato che chi ci rimette è…