Tag Archives: Coldiretti

Diteci la verità. Quanti di voi seduti davanti all’impiegato CAA si è sentito dire che la commissione per la propria pratica PAC doveva essere pagata anticipatamente? “Sig. Rossi la nostra competenza va pagata in anticipo”, “guardi Rossi per lei faccio un’eccezione inviando la pratica adesso in Regione ma le raccomando di portarmi i soldi così da evitare un richiamo dalla sede” oppure “Signor Rossi, se lei non paga anticipatamente ho delle difficoltà a inserirla”. Vi suonano già sentite queste frasi? Coldiretti, Confagricoltura e Cia non solo chiedono al proprio associato una competenza calcolata a percentuale sul probabile premio percepito ma la chiedono anche anticipatamente. Se non fosse così come sarebbe possibile mantenere in piedi la poderosa macchina politico sindacale, ricca di privilegi e premi? Altri CAA minori, presenti nel Belpaese, non solo rifiutano la commissione anticipata ma addirittura vanno a forfait, non a percentuale. Spesso in questi CAA, meno famosi…

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Anche l’Associazione Allevatori, ente coldirettiano, rischia la chiusura. La crisi delle stalle italiane non poteva che travolgere anche l’associazione, piaccia o non piaccia. La cosa strana è l’adozione di due pesi e due misure; su Ismea e sui Consorzi Agrari l’interessamento di Coldiretti può definirsi proficuo mentre per l’Associazione Allevatori emerge un certo disinteressamento. Brutto periodo per le associazioni provinciali degli allevatori. Ad una settimana dalla decisione di aggregare nel regionale le cinque provinciali, iniziando dalle tre già commissariate, arriva la notizia di un drastico taglio delle risorse da parte del Ministero. Con una comunicazione a firma del direttore generale del Mipaaf, gli assessorati regionali all’agricoltura hanno appreso che i fondi destinati alla tutela della biodiversità e al sostegno del sistema allevatoriale passano da 22 a 7. Nessun commento da parte del presidente dell’Ama (associazione mantovana allevatori) Roberto Chizzoni, che preferisce attendere maggiori informazioni dall’Aia. Immediata invece la reazione di…

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Sicuramente vi starete domandando cosa accomuna il latte di soia, Ettore Prandini e la politica agricola italiana. Iniziamo con ordine, giusto per non dare alibi ai soliti provocatori. Pochi giorni fa, come tutti sapete, la Corte di Giustizia UE ha sentenziato che non è possibile utilizzare la dicitura “latte di soia” o “latte di riso” in quanto si può definire “latte” solo quei prodotti di origine animale, evitando in questo modo di indurre il consumatore in confusione. Dopo solo poche ore dalla sentenza, ampiamente pubblicata sui media, Ettore Prandini attuale Presidente Regione Lombardia della Coldiretti (con uno stipendio modesto di circa “soli” 325.000 euro/annuo) e candidato alla Presidenza Nazionale (con uno stipendio di “soli” 1.000.000 euro/annuo), si è attribuito il merito di questa sentenza storica, dichiarando a Il Punto Coldiretti: “Una vittoria della Coldiretti che da anni porta avanti questa battaglia contro le indicazioni scorrette e fuorvianti con l’atteso stop…

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“Dio vede e provvede” è il caso di dire per descrivere quello che succede nel più grande sindacato cattolico italiano. Per rimpinguare le casse, dopo la recente disponibilità del Governo, è stata lanciata su tutti i media l’operazione del 5×1000 a beneficio della Fondazione Campagna Amica: “Una campagna che vuole sostenere il cibo buono, migliorando l’agricoltura, l’ambiente e il benessere di tutti. La rete di Campagna Amica è il luogo di incontro fra produttori agricoli e cittadini. Fondazione Campagna Amica promuove gli interessi di entrambi, per un cibo sicuro e di qualità, per una produzione sostenibile, per la difesa dei cittadini e consumatori italiani, per diffondere la cultura del cibo e della produzione agricola al 100% italiana e soprattutto per un giusto reddito agli agricoltori.“ Vi confesso che davanti a queste dichiarazioni non so se ridere o se piangere. Innanzitutto vorrei ricordare che non è reso pubblico ne lo statuto…

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Si sa tradire la fiducia ed il mandato dei propri associati va fatto a caro prezzo. In questo caso sono bastati, si fa per dire, solo 80 milioni. Soldi di noi contribuenti ovviamente, non certo quelli del monopoli! Mentre le imprese italiane aspettano da anni il pagamento dei beni e servizi erogati alla pubblica amministrazione, la Coldiretti, grazie ad una intensa operazione di lecchinaggio politico, incassa in pochi giorni milioni di euro. Due italie, quella del lavoro e quella della vergogna mista all’indecenza. Il Fatto Quotidiano svela i retroscena, taciuti ovviamente dai diretti interessati, relativamente alla ricompensa data all’adesione referendaria del principale sindacato italiano. I consorzi agrari speculano e perdono, dopo aver investito come fossero trader di Borsa, nelle banche che ballano sull’orlo del “bail in” e il governo, ringraziando, ripiana. Da quando la Coldiretti si è schierata al fianco di Matteo Renzi, in occasione del referendum costituzionale, i governi…

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Fare impresa innovando nell’agroalimentare, nel settore agricolo, è un gioco da ragazzi! Eccovi l’articolo di Coldiretti “Giovani impresa”, per favore, cercate di restare seri leggendo questo: Giovani agricoltori che crescono ogni giorno sempre di più, con una mano tesa verso il futuro e uno sguardo alle tradizioni che sono la base di quella che noi oggi chiamiamo agricoltura innovativa. I giovani di cui parliamo sono ragazzi pieni di speranze con le menti creative, con idee ricche, capaci di portare ventate di aria fresca in un settore – quello agricolo appunto – che nonostante tutto non conosce crisi, ma che continua a progredire in maniera continuativa e dinamica, producendo quell’agroalimentare Made in Italy che il mondo intero ci invidia. Questi ragazzi sono la speranza per un futuro (nemmeno troppo lontano) fatto di opportunità, tante opportunità in ambito lavorativo. Ahhh quanto ottimismo, queste frasi colano di dolce melassa ed ipocrisia quanto basta…

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Nel primo sindacato italiano regna una totale confusione sui voucher. Non che le idee fosse chiare in Coldiretti (vedi la moratoria sui debiti o l’etichettatura) ma sia gli associati sia i dipendenti sindacali sono alla merce dei pasticci politici tutti nostrani. In data 8 aprile 2017 Roberto Moncalvo, Presidente nazionale di Coldiretti, tuona sul Sole 24 Ore contro la decisione del Governo Gentiloni di abrogare i voucher, giudicati strumenti essenziali in agricoltura, specialmente nella vendemmia. «La cancellazione dei voucher rappresenta una vera e propria scure per il vino italiano – dice la Coldiretti –. Un settore che ha fatto da apripista e che nel tempo ha dato ampie dimostrazioni di non inflazionarne certo l’utilizzo». Eppure in agricoltura il sistema ha consentito l’emersione di lavoro nero e non è stato uno strumento sostitutivo di altre tipologie di contratto o – per dirla in sindacalese – che ha destrutturato i rapporti di…

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A leggere certi post su Facebook ti verrebbe da ridere (o piangere a seconda dell’occasione!) se non fosse che l’autore è un Ministro della Repubblica italiana. A ci mi sto riferendo? Ovviamente a Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole. “In queste settimane ci siamo confrontati con organizzazioni agricole, Regioni, produttori sulle prospettive di riforma della politica agricola europea. A 60 anni dai Trattati di Roma è necessario rilanciare l’idea di un’Europa più forte e più vicina ai suoi cittadini, anche partendo dall’agricoltura. Abbiamo voluto così inviare formalmente al Commissario europeo Phil Hogan un primo documento indicando le priorità italiane nella discussione sulla nuova Pac post 2020.“ Leggere di questa forte propensione al dialogo da un Ministro spesso assente alle riunioni con gli assessori regionali italiani oltre, ovviamente, ai tavoli europei direi che ha proprio del tragicomico. Sarebbe interessante sapere con quali produttori il Ministro si sia confrontato visto la sua…

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Martina sapeva. Coldiretti sapeva. Confagricoltura sapeva. Tutti zitti come in una totale omertà, giusto per manipolare l’opinione degli allevatori e l’opinione pubblica. Ogni giorno che passa assistiamo agli annunci del Ministro Martina che, poi, vengono puntualmente smentiti o smascherati per quello che sono: bugie, solo bugie. Avevamo annunciato che il decreto sull’etichettatura lattiero casearia non avrebbe sortito alcun effetto sulla produzione, ad eccezione, ovviamente, per i media filo governativi che hanno costruito spot elettorali di primo livello. L’articolo analitico del Dr. Attilio Barbieri, pubblicato su www.italiainprimapagina.it, mostra chiaramente l’assurdità dell’attività di Via XX Settembre, spostata radicalmente a favore del mondo industriale. Il 19 aprile entra in vigore il nuovo decreto sull’etichettatura d’origine per latte, yogurt e formaggi. Una svolta per l’agroalimentare italiano: così, almeno, pensavamo un po’ tutti. Finalmente i consumatori potranno scegliere i prodotti lattiero caseari veramente made in Italy sugli scaffali dei supermercati. Ebbene, non sarà così. E…

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Mentre la Coldiretti pensa a festeggiare il carnevale italiano, magari con abbondanti degustazioni enogastronomiche, gli associati, travolti dalla svalutazione economica dei propri prodotti, pensano a chiudere la propria attività. D’altronde l’Italia è fatta così: c’è chi ride e chi ha perso anche il sonno perchè non sa come far quadrare i conti. Roma– Il carnevale aiuta a riscoprire le tradizioni locali e stimola il fai da te degli italiani: saranno circa 12 milioni i Kg i dolci tipici consumati in questo week di festa. A segnalare l’andamento di consumo è Coldiretti. Secondo l’organizzazione agricola quasi un italiano su tre (31%) prepara i dolci di carnevale rigorosamente in casa mentre il 41% li acquista dal fornaio o dal pasticcere di fiducia mentre solo il 2% dichiara di acquistare prodotti commerciali già confezionati. Viene segnalato inoltre che, anche per la crescente “attenzione alla forma fisica e alla dieta”, ben il 26% degli…

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