Tag Archives: Coldiretti

L’Europa fa di tutto per confondere il consumatore con etichette poco chiare, per non dire indecenti. Il primo nemico da abbattere è sicuramente l’agroalimentare italiano; tutti lo hanno capito tranne i politici nostrani, che, chinati testa e schiena, obbediscono ad ogni legge che va a discapito delle nostre eccellenze. Dopo la proposta, per fortuna decaduta, dell’etichettatura semaforica inglese, arriva invece l’abolizione obbligatoria della data di imbottigliamento dell’olio. Secondo voi non facevano prima a scrivere “preferiamo le patacche straniere” ? Questa è l’Europa del divieto alla serietà ed al lavoro agricolo italiano. Il silenzio inquietante del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e della Coldiretti lascia sinceramente basiti; invece di protestare, di reagire, di proporre si procede ad erigere un muro informativo così da obbedire tacitamente e facilmente a Bruxelles.  Nell’etichetta dell’olio non sarà più obbligatorio indicare la data di imbottigliamento. E’ arrivato il via libera definitivo dalla Camera dei deputati…

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Ammirevole, ironicamente parlando, è il confezionamento chirurgico delle statistiche diffuse periodicamente dalla Coldiretti. Per nascondere e confondere la realtà delle cose vengono presi i numeri del momento ed illustrati con assoluta freddezza. In ogni analisi, sottoposta all’attenzione del lettore del momento, è decurtata la valutazione economica; mai viene affrontata la tematica dei prezzi in campagna. Anche nell’articolo della Gazzetta di Mantova pubblicato due giorni fa appare evidente e, consentitemi, indecente, l’epurazione di ciò che interessa di più ossia il prezzo. Il miglior rimedio contro il caldo e l’afa che si sono abbattute sulla nostra provincia? Bere acqua, questo è ovvio. Ma anche mangiare tanta frutta. E Mantova si conferma territorio in cui la frutta è ben presente dato che, secondo i dati forniti da Coldiretti, quasi il 60% dei frutteti dell’intera regione Lombardia è concentrato nella nostra provincia. Sono 4.864 gli ettari coltivati a frutteto nel nostro territorio, sui 7.859…

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Vi ricordate quante volte la Coldiretti ha annunciato il ritorno dei giovani in agricoltura? Solita politica degli annunci per poi vedere il nulla! Nell’articolo di Today 24 viene descritta la drammatica realtà del pomodoro. Dall’oro rosso siamo passati ai conti correnti in rosso! Cosa hanno fatto le sindacali agricole per bloccare le importazioni di prodotto straniero non controllato? Ai sindacalisti lasciamo le scuse, a noi produttori rimangono le ceneri di anni di duro lavoro. Con buona pace della ripresa tanto promessa. «Ogni fine stagione – afferma Buccheri – si fanno i conti e nel comparto agricolo delle serre, accade che i conti sono in rosso come i pomodori che si producono. Da gennaio a maggio il prezzo dell’oro verde non ha superato i 50 centesimi al chilogrammo. Non riuscendo a vendere nel mercato ortofrutticolo di Vittoria, molti produttori si sono spostati a Catania dove al massimo una cassetta di pomodori di 13 chili si…

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C’è chi snobba l’argomento, c’è chi se ne frega, c’è chi ci guadagna, c’è chi non ne capisce niente e c’è chi dorme. Di quale settore sto parlando? Ovviamente l’agricoltura, comparto latte. Nessuna protesta, nessuna manifestazione e nessuna levata di scudi da parte Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Sinceramente viene da domandarsi per quale motivo i sindacati vivono nell’oro mentre gli allevatori affogano; avete ancora intenzione di tesserarvi a queste strutture che non tutelano gli interessi dei produttori? Sicuramente l’articolo di Repubblica vi farà riflettere. Con il latte a 30 centesimi al litro il settore caseario ha dovuto subire un’emarrogia di 17mila posti di lavoro, tra i 10mila persi direttamente negli allevamenti e altri 7mila “bruciati” nell’indotto. “Un enorme calo dell’occupazione legato soprattutto al prezzo del latte, che oscilla attorno ai 30 centesimi di euro al litro ed è più basso di oltre il 25% rispetto ai costi, di poco superiori ai…

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Avete presente il gioco del tiro al piattello? Nell’attribuzione dei rispettivi ruoli la nostra associazione è sicuramente al posto del piattello. Le storiche associazioni sindacali agricole non perdono occasione per dare il meglio di se, ovviamente ironicamente parlando. Non passa giorno che da nord a sud, da est a ovest del Belpaese, non si raccomandi, nell’intimità degli uffici di zona, di non leggere i nostri articoli, di non condividere i nostri post e di non mettere il fatidico “Mi piace”. Come no profit sicuramente non possiamo biasimare la paura di Coldiretti e Confagricoltura nella diffusione della semplice verità nell’attuale situazione economica in cui viviamo. Non può essere tollerata una voce fuori del coro perchè potrebbe causare un’effetto domino sufficiente da far crollare il castello di bugie raccontate in anni di incapacità sindacale. Cara Coldiretti e cara Confagricoltura, state serene che la gente ha finito di piegare la testa ed ha…

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Pensavate per caso che la telenovela del gasolio agricolo fosse finita? Mettetevi comodi così da evitare linguaggi per così dire “accesi”. Dal 1 luglio 2016 in Lombardia cambierà metodo di ottenimento del libretto UMA. Ecco la procedura. La domanda per il gasolio agricolo verrà sempre fatta dal vostro CAA ma cambierà il rilascio in quanto sarà di competenza degli UTR regionali. Dopo aver ritirato l’incartamento dovrete andare di persona all’UTR per consegnare il tutto, ovviamente con tanto di fila tipica di un qualsiasi sportello pubblico. Il problema più grande sono i tempi di attesa per avere il buono che variano da un minimo di 10/20 giorni fino ad un massimo di 60 giorni. Altra seconda fila per ritirare il buono tanto atteso. E’ doveroso precisare che molti CAA, tra cui Confagricoltura e le associazioni dei contoterzisti, hanno intrapreso una protesta molta accesa; contrariamente inesistente è stata la protesta di Coldiretti…

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Ancora una volta l’incapacità sindacale italiana, oltre a quella ministeriale, evidenziano come sia necessario ricercare responsabili capaci di ricoprire determinati ruoli pubblici. Il Tar di Parma ha demolito letteralmente il provvedimento riguardante le multe latte anno 2014/2015 adottato dal Governo con il sostegno di tutte le sigle sindacali. Il Senatore Luigi Gaetti, che ha seguito in prima persona la vicenda, oggi ha così commentato: La sentenza del Tar di Parma del 07-06-2016 è la conferma di quanto avevo dichiarato nella nella votazione del DL 51 del 2015 ed ha annullato il prelievo sulle quote latte comminato da Agea nei confronti di cinque aziende agricole. Il TAR fa riferimento alla “irragionevolezza della imposizione (DL 51)…anche in relazione all’ordine di priorità prestabilito” ed “ alla mancanza, per l’annata 2014-2015 di qualsiasi controllo della produzione”, oltre al ritardo della presentazione dei documenti di AGEA. Per la prima volta una sentenza entra nel merito…

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Dopo lo scivolone della PAC e la buccia di banana della moratoria arriva la rottura definitiva con la base sindacale. Stiamo parlando della Coldiretti, il sindacato agricolo italiano trasformatosi in sindacato politico renziano. Lo show milanese sull’etichettatura del latte, ha visto il forte ritorno in pubblico del segretario generale Gesmundo dopo l’inchiesta dell’Espresso relativamente ai suoi esorbitanti stipendi d’oro. L’uomo da un milione di euro medi nei dodici anni di permanenza in Coldiretti dichiara tutta la sua stima per il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, definendolo addirittura il “Fanfani” dei giorni nostri. Fino a qui tutto bene se non fosse che nei comuni a forte vocazione agricola gli agricoltori coldirettiani, invece di obbedire tacitamente all’appello di Gesmundo, fanno armi e bagagli per sposare la causa salviniana. La base stanca dell’inconcludenza e dell’incapacità di Coldiretti di ascoltare e risolvere i problemi quotidiani ha deciso, nel silenzio democratico della recente tornata amministrativa,…

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Qualcuno diceva che la democrazia va imposta e mai chiesta. Sta di fatto che questo pensiero calza proprio a pennello con il comportamento di Coldiretti e degli amici collegati. Innanzitutto in caso di una manifestazione promossa da no profit o comunque da Enti non obbedienti alle disposizioni coldirettiane è necessario imporre uno stop; ogni mezzo va bene come per esempio telefonate agli organizzatoti e/o a chi deve dare l’autorizzazione per la piazza o per il locale adibito all’evento. Per quanto concerne la carta stampata basta una chiamata all’ufficio commerciale minacciando di revocare lo spazio acquistato nell’anno solare per promozioni varie: se parlate di “quelli” noi revocheremo i nostri spazi! Il sottoscritto è stato descritto come “provocatore” per denigrare l’attività non solo mia, ma anche di tutta la no profit; dobbiamo smettere di dire la verità e di rovinare gli affari coldirettiani. Nulla servono le proposte fatte o i progetti presentati;…

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Come sempre la politica degli annunci non coincide con la realtà dei fatti. A dare l’annuncio del disastro realizzato con la moratoria dal ministero e dalla Coldiretti è Agricolae. Grandi palcoscenici televisivi per poi diventare ridicoli davanti a tutto il settore primario. E le buffonate continuano … Gli allevatori sono in ginocchio. Non bastava la crisi del latte, il prezzo che scende, i costi che salgono e la concorrenza che viene da fuori senza un regime di quote. Ci si mette anche la moratoria che, di fatto, è come se non ci fosse. Ricordate la moratoria annunciata dal Ministro delle Politiche Agricole lo scorso 16 gennaio e successivamente firmata il 16 marzo? Qualcuno ha mischiato le carte in tavola, o meglio le moratorie. Fatto sta che quella annunciata a gennaio ad oggi non è operativa. Le filiali bancarie sanno dell’accordo ma non sono a conoscenza dei dettagli tecnici per poterla…

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