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COMUNICATO STAMPA “E’ nata in Sardegna la prima borsa etica del grano” Cagliari, 4 novembre 2016: La Rete di Filiera del grano duro coltivato e trasformato in Sardegna (Sardo Sole) ha annunciato e presentato la borsa etica dei cereali della Sardegna, che si configura come piattaforma online per favorire, su basi etiche, l’incontro tra domanda e offerta di grano duro sardo. Nelle intenzioni dei fondatori, la borsa etica assolve una duplice funzione, quella, da un lato, di divulgare in maniera trasparente le politiche agrarie della filiera rispetto ai produttori e, dall’altro, di incrementare l’utilizzo del grano sardo da parte dei trasformatori regionali  favorendo l’incontro tra domanda e offerta su basi etiche e valori condivisi. L’obiettivo e quello di favorire un maggior utilizzo nei processi di trasformazione dei prodotti derivati da grano duro di materia prima coltivata in Sardegna, permettendo a tali trasformatori di contraddistinguersi sul mercato con un percorso di…

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Spett.le Assessore all’agricoltura Elisabetta Falchi Epc Presidente Francesco Pigliaru Epc Assessore Raffaele Paci Epc Coldiretti, Copagri, Confcooperative, Cia, Confagricoltura Oggetto: Art 13 L.R. 15/2010 e successive modifiche e integrazioni richiesta di rifinanziamento aiuti ai produttori cerealicoli e di adeguamento dell’intensità d’aiuto al nuovo regime de minimis. Il comparto cerealicolo, con particolare riferimento alla coltura del grano duro, ha subito in Sardegna, nel corso degli anni, una forte contrazione in termini di superfici e conseguentemente di produzione e addetti. Si è passati dagli oltre 90.000 ettari primi anni 2000 agli attuali circa 35.000 ettari attualmente coltivati. Le ragioni risiedono nella contrazione dei ricavi a fronte di un continuo aumento dei costi e nella volatilità dei prezzi materie prime, spesso innescata da fenomeni speculativi, che rendono difficile una seria programmazione. Per queste ragioni la RAS dispose, a suo tempo, che le risorse disponibili fossero destinate al fine di favorire il consolidamento delle…

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Il bellissimo scenario del GAL Terre di Murgia ad Altamura (BA) è stata la cornice del nuovo convegno organizzato dal Movimento Riscatto, all’interno della campagna “TE LO DO IO IL MADE IN ITALY”, dove si è tornati nuovamente a parlare di sicurezza alimentare, ma anche di riequilibrio dei prezzi agricoli alla produzione; oltre a parlare e dibattere di questi importantissimi argomenti, questo convegno è stato teatro di un nuovo progetto, presentato dagli agricoltori che ormai da più di un anno fanno vivere questo movimento agricolo, il “MERCATO PARALLELO DEL GRANO DURO “APPULO-LUCANO”, progetto fortemente voluto dal movimento, partorito principalmente per combattere i prezzi che, a fronte della vicina campagna di raccolta dei cereali, vede quotazioni che stanno precipitando giornalmente (si parla di prezzi che oscillano, per lo più in negativo, intorno ai 20,00 €/q.le). Presenti, oltre molti agricoltori arrivati delle zone limitrofe alla cittadina pugliese che ospita l’evento, rappresentati delle…

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Mentre in Italia si opera una forte speculazione sul prezzo del grano grazie ad importazioni indiscriminate calcolate a tavolino, il mondo sindacale e politico operano il disinteresse più totale sulla tematica. Avete mai sentito proposte autorevoli in merito? Vige la filosofia di Confindustria: realizzare il massimo profitto con materie prime straniere da usare per creare il Made in Italy. Scompare la trasparenza con il consumatore. Profitto per gli amici industriali e crisi drammatica sul prezzo remunerato agli agricoltori italiani. L’Italia dell’indecenza e dell’ingordigia non finisce mai di stupire. Punto di discussione il granaio italiano, da difendere dall’invasione estera secondo gli agricoltori, non sufficiente per la produzione made in Italy a parere dei pastai. Insomma la situazione è a un punto di stallo. Quello che è sicuro però che la pasta rimane l’orgoglio italiano nel mondo e il veicolo migliore -secondo il parere di autorevoli esperti- per far conoscere tutti gli…

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Questa sera ha fatto eco l’allarme lanciato dai produttori di grano duro (ma tutto il comparto ne sta risentendo pesantemente), il prezzo ha fatto un ulteriore tonfo rendendo praticamente inutile, se non infruttuoso, la coltivazione dello stesso, di seguito l’articolo di Terra e Vita: L’allarme era  lanciato nelle scorse settimane da Confagricoltura: «Con questi prezzi, seminare grano non conviene più». Nel frattempo la situazione è peggiorata ulteriormente, con le quotazioni del grano duro in caduta libera. Mercoledì scorso, dopo aver perso il 10% nella seduta precedente, alla Borsa merci di Foggia il prezzo è scivolato a 195 euro a tonnellata, mentre a Bologna ha toccato un minimo di 183 euro. E così, alla vigilia delle semine, è facile prevedere un nuovo crollo delle superfici dopo la fuga dal grano scattata lo scorso anno quando le quotazioni avevano già imboccato una discesa di cui ancora non si vede la fine. In…

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