Tag Archives: latte

L’attuazione della Riforma Agraria suggerita dalla Fondazione GAT è, secondo la Presidente Rosanna Montecchi, “l’unico strumento possibile per rilanciare il mercato lattiero-caseario, specialmente Grana Padano e latte alimentare”. Linea dura sulla presenza contemporanea nei siti produttivi di formaggi DOP come il Grana Padano e dei prodotti similari che non hanno la tutela ed il controllo del Consorzio. Nello stabilimento produttivo deve essere lavorato solo latte italiano per produrre eccellenze, non imitazioni. L’importatore di latte in polvere e di formaggi extra UE dovrà obbligatoriamente pagare anticipatamente le analisi da effettuare con metodi ufficiali; il campionamento sistematico, non periodico, della merce dovrà avvenire secondo metodiche internazionali. La merce dovrà rimanere bloccata in dogana, senza se e senza ma, fino al risultato analitico programmato oltre alla pubblicazione on line delle analisi. Massima trasparenza. Ruolo chiave riveste la creazione di una banca dati costituita con dati analitici ottenuti grazie alla risonanza magnetica nucleare, così…

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L’Italia della disperazione che non viene ascoltata da nessuno. Ecco come sono ridotte le nostre campagne ed i nostri allevamenti. «Cosa cambia per il nostro settore se noi andiamo o non andiamo a votare? Quale è il candidato che ha nel suo programma elettorale una proposta per la maggiore economia della Sardegna o che abbia chiaro cosa significa lavorare in queste condizioni?». Interrogativi unanimi, condivisi in tutte le aziende agricole, o per lo meno in quelle degli imprenditori che hanno annunciato di rinunciare al voto. È così che in tutta la Barbagia, nei centri attraversati dalla statale 128, da Orotelli fino a Ovodda, ma anche a Ottana, Orgosolo, Oliena, Gavoi, Fonni, Desulo, fino a contare diversi centri del Mandrolisai, dal mese scorso sono state restituite agli uffici comunali circa 2500 schede, da parte di pastori, allevatori di bovini e da parte delle loro famiglie. A far di conto, per capire…

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Sicuramente vi starete domandando cosa accomuna il latte di soia, Ettore Prandini e la politica agricola italiana. Iniziamo con ordine, giusto per non dare alibi ai soliti provocatori. Pochi giorni fa, come tutti sapete, la Corte di Giustizia UE ha sentenziato che non è possibile utilizzare la dicitura “latte di soia” o “latte di riso” in quanto si può definire “latte” solo quei prodotti di origine animale, evitando in questo modo di indurre il consumatore in confusione. Dopo solo poche ore dalla sentenza, ampiamente pubblicata sui media, Ettore Prandini attuale Presidente Regione Lombardia della Coldiretti (con uno stipendio modesto di circa “soli” 325.000 euro/annuo) e candidato alla Presidenza Nazionale (con uno stipendio di “soli” 1.000.000 euro/annuo), si è attribuito il merito di questa sentenza storica, dichiarando a Il Punto Coldiretti: “Una vittoria della Coldiretti che da anni porta avanti questa battaglia contro le indicazioni scorrette e fuorvianti con l’atteso stop…

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Di giorno fanno finta di litigare mentre di notte cenano insieme. Vi ricordate quando Don Camillo era davanti al Giudice per difendere l’On. Peppone? Ebbene questo copione cinematografico si è concretizzato anche ai giorni attuali nel settore lattiero caseario. Iniziamo con ordine. Le sindacali italiane hanno dato vita ad una operazione di falsificazione della realtà da far invidia al miglior film della Signora in Giallo. Ai giornali locali, sia in forma cartacea sia on line, raccontano, come accaduto su bergamonews.it, come i prezzi del latte corrano al rialzo, tanto da prospettare ottimi guadagni per le stalle italiane. “Questi valori non si registravano da tempo – sottolinea il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio -. Evidentemente l’entrata in vigore, il 19 aprile scorso dell’etichetta d’origine per il latte a lunga conservazione e per i formaggi, che come Coldiretti abbiamo fortemente voluto, sta iniziando a cambiare gli assetti del mercato e il…

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Che gli Stati Uniti siano sempre stati “avanti” non è una novità, sappiamo che sono stati i primi ad andare nello spazio, sono arrivati sulla Luna, creano tanta tecnologia in ogni campo, hanno la Silicon Valley, le connessioni in fibra ottica in tutte le case, la TV via cavo e pure Rambo! Potevano quindi esimersi dal salvare il mercato del latte dal problema dei prezzi alla stalla? L’hanno fatto semplicemente facendo sparire… le stalle! Ebbene, cari allevatori italiani e non, eccovi la soluzione: Perfect Day, una fresca startup americana ha trovato il modo di fare il latte senza vacche! Leggetevi (e cercate di trattenere le risate per non svegliare i vicini) questo articolo di Agronotizie dove spiega che, possono ottenere latte da del lievito geneticamente modificato (aggiungendo sequenze di DNA di bovino). Preparate quindi i commercialisti alle chiusure delle vostre Aziende Agricole perchè siamo certi che a fiumi correranno a comprare del sano…

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Rileggendo più e più volte lo stupendo articolo di Agricolae, ancora non capisco quale sia la difficoltà nel comprendere l’esatto significato di questo: Le diciture utilizzate saranno le seguenti: a) “PAESE DI MUNGITURA: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”; b) “PAESE DI CONDIZIONAMENTO O TRASFORMAZIONE: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte”. Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese, si può utilizzare una sola dicitura, ad esempio: “ORIGINE DEL LATTE: ITALIA”. Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi, diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: – latte di Paesi UE: se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei; – latte condizionato o trasformato in Paesi UE: se queste fasi avvengono in uno…

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“E’ primavera, svegliatevi bambine” recitava la canzone Mattinata fiorentina di Alberto Rabagliati negli anni ’50, ma mai così attuale in questi giorni, andrebbe mandata in filodiffusione in tutto il MIPAAF e nei Palazzi delle varie Sindacali che… dormono… Leggendo quello che sta succedendo a Bruxelles sarebbero dovuti correre ed arrivare a Palazzo Berlaymont con la barba lunga, trafelati, urlando se fossero tutti impazziti, ed invece… dormono sereni. Com’è possibile che in estate 2016 l’UE sborsa 150 Milioni di € come sostegno al mancato guadagno, aiutando gli agricoltori e facendo uscire il settore dalla crisi che attanagliava tutto il comparto e poi inizia ad intrecciare un altro accordo di libero mercato con chi? Con la Nuova Zelanda! La memoria evidentemente è corta oppure chi ha messo i soldi in estate scorsa, vuole qualcosa in cambio o sta pretendendo il conto, altrimenti non si capisce perchè si devono creare relazioni di questo genere…

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Il puntuale articolo del Dr. Angelo Gamberini pubblicato su Agronotizie lascia stordito un qualunque lettore nel vedere la lontananza del pensiero e dell’attività politica dalla drammatica realtà in cui vivono le stalle italiane. Calcolatrice alla mano arriveranno cifre irrisorie ai nostri allevatori. Quando avverranno i pagamenti? Dopo un anno da quando l’Europa si è accorta della crisi? Abbiamo a che fare con una Europa lontana, sorda alle reali esigente quotidiane, incapace di costruire strumenti che possano permettere interventi immediati atti a porre soluzioni drastiche. Tutto sempre fumoso, accordi parziali e del momento, frutto di compromessi spesso discutibili. L’importante è dimenticarsi del primario ! Era settembre del 2016 quando Bruxelles decise di andare in aiuto della zootecnia colpita dalla crisi. All’ Italia erano destinati quasi 21 milioni di euro, sui 356 milioni di euro complessivi messi a disposizione dalla Commissione europea. I singoli Stati hanno poi avuto la libertà di integrare questa…

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Martina sapeva. Coldiretti sapeva. Confagricoltura sapeva. Tutti zitti come in una totale omertà, giusto per manipolare l’opinione degli allevatori e l’opinione pubblica. Ogni giorno che passa assistiamo agli annunci del Ministro Martina che, poi, vengono puntualmente smentiti o smascherati per quello che sono: bugie, solo bugie. Avevamo annunciato che il decreto sull’etichettatura lattiero casearia non avrebbe sortito alcun effetto sulla produzione, ad eccezione, ovviamente, per i media filo governativi che hanno costruito spot elettorali di primo livello. L’articolo analitico del Dr. Attilio Barbieri, pubblicato su www.italiainprimapagina.it, mostra chiaramente l’assurdità dell’attività di Via XX Settembre, spostata radicalmente a favore del mondo industriale. Il 19 aprile entra in vigore il nuovo decreto sull’etichettatura d’origine per latte, yogurt e formaggi. Una svolta per l’agroalimentare italiano: così, almeno, pensavamo un po’ tutti. Finalmente i consumatori potranno scegliere i prodotti lattiero caseari veramente made in Italy sugli scaffali dei supermercati. Ebbene, non sarà così. E…

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Secondi piatti ARROSTO DI ARISTA DI MAIALE Introduzione Comunemente detto “l’arrosto di mamma Graziella” è un arrosto velocissimo, morbidissimo e molto gustoso! Le bambine ne vanno matte ed è davvero “IL” piatto della domenica. Veloce e facile da fare: lo proviamo? Tempo di preparazione : 5 minuti Tempo di cottura: 40 minuti Ingredienti per quattro persone 1 pezzo di arista di maiale 1 noce di burro q.b. di aromi 1 bicchiere di vino bianco 1 bicchiere di latte Preparazione In una casseruola mettete a sciogliere una noce abbastanza grande di burro.  Quando il burro è sciolto adagiate il vostro pezzo di arista di maiale e fate scottare da un lato.  Aggiungete gli aromi, fatelo insaporire e successivamente giratelo dall’altra parte. Aggiungete un bicchiere di vino bianco.  Coprite la casseruola con il coperchio e fate cuocere per circa 30 minuti, controllando la cottura.  Scoperchiate e aggiungete un bicchiere di latte. Continuate la cottura per altri…

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