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Vogliamo riprendere un comunicato stampa dell’Assessore all’Agricoltura della regione Lombardia Gianni Fava, che con giusta preoccupazione denuncia quanto segue: (Acquanegra sul Chiese/Mn, 24 febbraio) “Sono molto preoccupato per il futuro della Pac: negli altri Paesi hanno avviato il confronto, qui invece non abbiamo alcun segnale dal ministero. A Roma c’è un disinteresse plateale per le questioni che riguardano gli agricoltori”.  Così ha sostenuto l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che ieri pomeriggio ha visitato a Canneto sull’Oglio l’azienda agricola Barozzi Holstein di Gianpietro e Leonardo Barozzi: 800 capi tra mungitura e rimonta, con una produzione di latte che nel 2016 ha raggiunto i 42.000 quintali, interamente conferita alla Latteria Casaticese. “Un’azienda che ha puntato sull’efficienza e sul benessere animale e che sta pianificando una ulteriore espansione”, ha commentato Fava. L’assessore lombardo si è complimentato per i premi ottenuti negli Stati Uniti dal Dairy Cattle Reproduction Council, che ha riconosciuto le altissime…

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Mentre i nostri allevatori vengono derubati del proprio sudore dai sindacalisti di turno e dai politici che nulla conoscono del primario, la multinazionale Parmalat incrementa i suoi profitti. Grazie a una labile concorrenza in terra friulana e a pagamenti “contenuti” del latte agli allevatori, gli affari dell’azienda francese vanno a gonfie e vele.  UDINE. Il prezzo del latte remunerato alla stalla resta pesantemente inferiore al costo di produzione per gli allevatori del Friuli Venezia Giulia. Avanti di questo passo comporterà la scomparsa di altri piccoli produttori che all’80 per cento sono oggi già fuori mercato. L’allarme arriva dai consigliere regionali che della crisi del latte, più accentuata in Fvg che altrove, hanno discusso ieri con l’assessore all’Agricoltura Cristiano Shaurli. È stato l’esponente del gruppo Misto Claudio Violino, a mettere sul tavolo le principali criticità che affliggono il comparto: dalla mancanza di un punto di riferimento per una efficace politica del…

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Vogliamo portare alla Vostra attenzione l’ennesimo comportamento incommentabile dell’Onorevole Cova, che già in passato ha dimostrato che per essere al centro dell’attenzione, basta sparare a zero sull’agroalimentare, oggi se l’è presa con gli allevatori, eccovi il comunicato stampa dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava: (Pamplona/Spa, 16 gennaio) “A che gioco sta giocando l’onorevole Paolo Cova, quando deposita un’interrogazione a risposta scritta ai ministri Minniti e Lorenzin sulla questione, a suo dire, dei farmaci in nero usati nelle stalle? Siamo di fronte ad azioni gravi di terrorismo psicologico a danno degli allevatori”. A dirlo, da Pamplona dove si trova in missione per il progetto europeo Regal, è l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che rispedisce al mittente il gioco al massacro contro la zootecnia. “Se Cova ha degli elementi probatori certi, allora vada in procura e denunci quelli che violano le leggi, anziché fare interrogazioni parlamentari che servono solo a…

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Fidarsi delle multinazionali, qualunque esse siano, è come camminare sul ghiaccio a piedi scalzi. Vi ricordate quando Lactalis aveva promesso, pochi anni fa, di trasformare il sito di Collecchio della Parmalat nel più grande punto di riferimento del latte fresco italiano? Tutte bugie, visto le ultime notizie di trasloco alla borsa di Parigi. Come si fa a fidarsi di questa Azienda francese? MILANO – Pochi giorni fa aveva deciso che il gruppo Parmalat non avrebbe più pubblicato le trimestrali. Ora potrà fare a meno anche della semestrale e del bilancio annuale. Con una operazione che – tutto sommato – era attesa dal mercato, il gruppo francese Lactalis ha annunciato prima dell’apertura dei mercati il “delisting” della società di Collecchio, togliendola così dal listino di Piazza Affari. Tramite la controllata Sofil,la società transalpina di proprietà della famiglia Besnier – già azionisti dell’87,74% di Parmalat – hanno lanciato un’Offerta pubblica di acquisto…

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Prendiamo atto che finalmente, la sperimentazione per l’etichettatura di latte e formaggi è diventata definitiva. S’è raggiunto l’obbiettivo finalmente! Questa è una delle nostre lotte più aspre e forti, abbiamo sempre chiesto a gran voce che il consumatore abbia la facoltà di scegliere cosa mangiare e l’unico modo possibile è quello di informarlo su cosa contiene la confezione, dove è stata prodotta e da dove provengono i suoi ingredienti. Con questo Comunicato Stampa, il MIPAAF pubblica definitivamente quanto segue: Il decreto prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l’origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile. Le diciture utilizzate saranno le seguenti: a) “Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”; b) “Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte”. Qualora il latte o il…

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MANTOVA. C’è una prima crepa nel fronte costruito a Milano tra i produttori di latte. Due organizzazioni di produttori lombarde, una cremasca ed una bergamasca, avrebbero tentato l’accordo in solitaria con Lactalis. Nessun accordo sottoscritto, in quanto la multinazionale francese avrebbero offerto i “soliti” 33 centesimi a litro, prezzo inferiore all’ultimo strappato per il latte spot, vicino ai 44 centesimi. Concordiamo perfettamente con la profonda irritazione manifestata ai media dall’Assessore Gianni Fava. La notizia fa però infuriare l’assessore regionale Gianni Fava, che per tenere unito il fronte dei produttori si è speso molto: «Spero che la notizia venga smentita – scrive in una nota – perché se fosse confermata si tratterebbe di un gesto gravissimo, che dimostra ancora una volta quale sia il livello di responsabilità di alcuni soggetti che operano sul mercato e che rischia di mettere seriamente in discussione la funzione e il valore stesse delle op come…

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UDINE. Giù le mani dai contributi comunitari agli allevatori. A stabilirlo, con una recente sentenza destinata a fare giurisprudenza, è stata la terza sezione della Cassazione chiamata a esprimersi sull’estinzione operata dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) dei crediti vantati da un’azienda agricola di Roveredo di Varmo in relazione ai contributi Pac. Soldi che l’Unione europea le aveva già liquidato, ma che poi non le erano stati erogati, in base alla cosiddetta «compensazione atecnica» con gli importi che la società sarebbe stata tenuta a versare, a titolo di «prelievi supplementari» per eccedenza della quota latte assegnatale. Dopo le pronunce del tribunale di Udine e della Corte d’appello di Trieste, è toccato quindi agli ermellini porre fine alla querelle, sancendo l’illegittimità della compensazione applicata per anni da Agea come una sorta di misura conservativa e cautelare. Una svolta epocale, a parere dell’avvocato Cesare Tapparo, il legale udinese che assiste decine…

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Ma come vi seguono? Ma come fate a dirlo? Semplice, il 5 ottobre scorso abbiamo scritto l’articolo sulla “sparizione” del Decreto sull’etichettatura obbligatoria che tanto abbiamo chiesto negli ultimi mesi e che sembrava essere oramai alla firma e dopo 10 giorni scarsi, eccolo qui! Martina il 15 ottobre dichiara: “È un passo atteso da anni che ci consentirà di valorizzare il lavoro dei nostri allevatori e di tutta la filiera lattiero casearia. L’Italia si pone all’avanguardia in una sperimentazione sulla massima trasparenza dell’informazione al consumatore. Il nostro obiettivo è che questa legge sia poi estesa a tutta l’Unione europea, dando così più strumenti di competitività e tutela del reddito ai produttori. Ringrazio il Commissario UE Vytenis Andriukaitis per la sensibilità e l’attenzione verso un provvedimento che, insieme a quello francese, non ha precedenti”. Dal Decreto sono esclusi i prodotti già sotto la tutela dei marchi IGP e DOP che hanno…

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In un contesto sociale di arrivismo spietato, di sgomitatori seriali, di imbucati e imbucatori, di partitismo che annienta la meritocrazia, di sovrastrutture finanziarie che giocano con l’economia reale e di perdita di valori, la fiaba bucolica del “ritorno alla terra” riscuote enorme successo. Nell’immaginario collettivo, infatti, la figura del giovane agricoltore rappresenta la fuga dal degrado, dall’omologazione culturale, una sorta di eremitismo depurativo. Lo sanno bene i burattinai dei media, colletti bianchi che da anni succhiano linfa dall’agricoltura e che, data la chiusura massiccia delle partite iva agricole, si vedono costretti a usare degli escamotage per reperire nuovi adepti, freschi e ingenui. Già, perché il bilancio dell’economia agricola italiana è tutt’altro che roseo: dal 2013, chiudono 60 aziende al giorno. Una crisi che sta mietendo vittime in tutti i comparti agricoli. Dalla frutticoltura, che vede sparire agrumeti in zone vocate come la Sicilia, alla cerealicoltura, ostaggio di mercati impietosi che…

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Matrix, Terminator e 2001 odissea nello spazio sono alcuni dei titoli al quale potremmo accodare le ultime dichiarazioni di Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, eccovele: «Erano due anni non si registravano certi valori sul mercato del latte spot l’eccessivo abbassamento dei prezzi a livello europeo ha provocato prima le proteste degli allevatori non solo italiani ma di tutta l’Europa e poi anche una progressiva contrazione delle produzioni. Adesso è iniziato il rialzo delle quotazioni e questo dovrebbe far riflettere anche le industrie circa l’opportunità di un approccio di ampio respiro rispetto alla filiera». Dunque, facciamo 2 riflessioni: La completa assenza/silenzio delle Sindacali da oltre 3 mesi a questa parte hanno fatto rialzare i prezzi del latte spot? Delle volte il silenzio è oro! Prandini consiglia l’industria di non affidarsi alla filiera (con tanto di contratti al limite del ricatto con prezzi da tagliagole) e di attingere al mercato spot? Perchè…

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