Caro Poletti, l’Italia non ha più bisogno dei suoi #insulti
Egregio Presidente Paolo Gentiloni, Egregi dirigenti del Ministero del Lavoro, L’uscita inappropriata del Ministro Poletti sui Giovani Italiani, mi ricorda gli epiteti di altri Ministri come la Fornero che ‘esortava i giovani a non essere troppo “choosy”, schizzinosi nella scelta di un lavoro, quando il lavoro non c’era. Qualcun altro li aveva definiti ‘bamboccioni’, ancora legati ai genitori, ma perché ancora il lavoro latita. E’ compito di un Ministero sviluppare lavoro per gli stessi e approntare politiche educative mirate all’emancipazione, formazione alle prove dell’esistenza, alla buona condotta, certo oltre alla famiglia. Ma quello che ci dà più fastidio è l’approccio negativo, offensivo verso i giovani che subiscono le condizioni attuali, da un dicastero che dovrebbe invece guidarli, aiutarli a vincere le sfide della loro età. Questo atteggiamento è significativo del fatto che forse nemmeno al Ministero ci siano idee su come affrontare la situazione italiana che dal 2001, anno di…
Consigli: La lavorazione del terreno
Sebbene le tecniche e le conoscenze del terreno, nonché i macchinari, abbiano subito notevoli evoluzioni e progressi tecnologici evidenti, gli scopi sono rimasti gli stessi fin da quando l’uomo ha iniziato a coltivare il suolo: raggiungimento di un corretto equilibrio fra fase solida, aria ed acqua, formazione di una struttura adeguata allo sviluppo delle radici, interruzione della capillarità superficiale, interramento di concimi ed ammendanti, controllo delle erbe infestanti e interazione con le altre pratiche agronomiche. Generalmente si distinguono due classi di lavorazioni del terreno: principali e secondarie (o di affinamento). L’aratura è sicuramente la tecnica più diffusa e rappresentativa. La terra viene rovesciata, collocando lo strato superficiale, i sarmenti e le malerbe in profondità, mentre gli strati profondi vengono portati in superficie ed esposti all’azione degli agenti atmosferici. In rapporto alla forma dell’aratro, e in particolare del versoio, la fetta terrosa può subire uno sgretolamento più o meno intenso. In…
MIPAAF – Concluso anticipo #PAC 2016 – 69 #Milioni per le aziende colpite dal #terremoto
Il MIPAAF rende noto che hanno concluso il 28/11 il pagamento degli anticipi della Domanda unica PAC dell’anno 2016. Il valore pagato da AGEA è di oltre un miliardo di Euro per circa 500.000 aziende agricole italiane, per circa 100.000 piccoli agricoltori sono stati erogati 47 milioni di Euro. La cosa positiva è che sono stai erogati ulteriori 69 milioni di Euro alle circa 33.000 aziende agricole operanti nelle zone colpite dal terremoto del Centro Italia in agosto u.s. Martina dichiara quanto segue: “È un sostegno concreto alle aziende particolarmente importante soprattutto per chi è stato colpito dagli eventi sismici che hanno interessato il centro del nostro Paese. Parliamo di risorse fondamentali ora a disposizione delle aziende agricole per il loro lavoro e la loro crescita”. Fortunatamente e finalmente AGEA ha anche predisposto un piano per il ricontrollo delle istanze con anomalie che erano state presentate dagli agricoltori, per il…
Le Aziende #Agricole sono i #bancomat dei #ladri. Chi ci difenderà ?
L’immagine dell’articolo è ovviamente piccata come spesso sono i nostri articoli, si, perchè non c’è giorno dove qualcuno non denunci (o comunque subisca) un furto in agricoltura. Prediamo qualche esempio: I malviventi hanno colpito in un’azienda agricola di Gonzaga. Sul furto indagano i carabinieri (25/11/2016) Le imprese agricole e florovivaistiche del Brentino, frazione agricola tra Massarosa e Viareggio, non ce la fanno più. (23/11/2016) Furti nelle aziende e nelle abitazioni della frazione di Sala di Cesenatico (16/10/2016) Erano “specializzati” in furti nelle aziende agricole: denunciati quattro giovani romeni (12/10/2016) Il problema è sempre che non esiste più la certezza del reato e i ladri imperversano nelle nostre campagne, ovviamente lontane anche dagli occhi (pochi purtroppo) della legge, poichè si cerca sempre di tutelare i centri abitati (forse!). Inoltre come dicevamo, nessuno va in galera a lungo per un furto di apparecchiature agricole, se si riesce a farla franca però i soldi guadagnati sono reali,…
#Sardo Sole: La storia della filiera del #coltivato e trasformato in #Sardegna
Vi presentiamo l’intervista fatta ad Efisio Rosso, fondatore di Sardo Sole, un progetto stupendo che nasce dalla passione, radicata profondamente nella vita di queste persone e nella terra Sarda di cui portano con fierezza il nome. I loro prodotti sono figli di tutto questo e se ne sente la forza nel gusto e nel profumo. Le sue parole sono semplici e forti della grande passione per il suo lavoro e per la sua terra. Come è nata la filiera del coltivato e trasformato in sardegna sardo sole? Ufficialmente e’ nata nel giugno 2012 con la forma giuridica di una rete contratto che metteva al centro un programma condiviso tra i vari attori della filiera e come chiusura di un processo nato nelle campagne della marmilla e del sinis tre anni prima. L’accordo di filiera nato con la forma del contratto di rete a giugno 2012, di fatto, rettificava un percorso…
Mattarella dimentica il #muro eretto contro la #Russia
Il Presidente Mattarella ha più volte invitato a non costruire “muri” nei confronti dell’immigrazione. Ci rendiamo conto che questa non è la sede dove trattare l’argomento ma vogliamo fare una riflessione sul silenzio del Presidente della Repubblica sul muro politico ed economico eretto contro la Russia di Putin. Non una parola, non una presa di posizione, non un invito al dialogo, non un monito o una condanna decisa. Solo silenzio. I contraccolpi economici che le nostre aziende agricole e aziende agroalimentari hanno dovuto sopportare sono difficilmente conteggiabili perchè coinvolgenti più comparti agricoli (per es. lattiero-caseario, frutta, verdura, carne, uova) oltre alla durata pluriennale; l’unica cosa certa è che la politica non dialogante ha causato danni occupazionali incalcolabili oltre a massacrare anni di duro lavoro produttivo e commerciale realizzato in funzione dell’export russo. Gli operatori del settore primario non sono tutelati ne dalle sindacali agricole ne dai vertici politici italiani; nessuno…
E la #protesta agricola ? Solo da ottobre a febbraio !
Si sa la protesta agricola è assolutamente intermittente. Da ottobre a febbraio potete vedere gli agricoltori e gli allevatori a manifestare in piazza, a far presidi ai caselli autostradali e/o in riunioni interminabili con o senza le associazioni di categoria. I sindacati, che ben conoscono questa realtà, sanno ben usare e sfruttare questi comportamenti ovviamente a proprio vantaggio; bastano promesse vaghe, bastano finte proposte di settore, bastano tanti sorrisi e faccia tosta per “zuccherare” il clima avvelenato del momento. Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri sanno benissimo che una volta superata la data del 30 di settembre in Lombardia o il 30 di ottobre nel resto della penisola non potrà essere data disdetta da parte dell’associato di turno. E il gioco è fatto! Il duro lavoro estivo, l’impegno quotidiano necessario nell’allevamento, l’intermittenza del sostegno alla protesta dei Mass Media oramai vicini alle sindacali, permettono di spegnere ogni focolaio acceso nel Belpaese.…
#Caporalato: Chi scrive le norme non ha mai #lavorato in #agricoltura
Leggiamo l’articolo di Agricolae dove vengono riportati tutti gli interventi fatti dalle varie parti che sono intervenute all’Academy 2016 “Impresa e lavoro in agricoltura” e ci rendiamo conto che quelli che decideranno per noi, ci azzeccano poco con le criticità del lavoro agricolo, lo conoscono ma non così approfonditamente da poter legiferare su un problema “radicale” come quello del caporalato, che ha origini lontane nel tempo e ha una funziona sociale. Anche se è una cosa comunque negativa, permette alla gente di lavorare e agli agricoltori di poter adempiere ai compiti, senza sobbarcarsi di spese e burocrazia che non si possono permettere. Leggiamo uno ad uno gli interventi: Mario Guidi Presidente di Confagricoltura: l’agricoltura emerge sui media solo come caporalato e voucher. Una criminalizzazione del settore indiscriminata e ingiusta, che getta discredito su ogni sua parte. I dati evidenziati poi sul caporato e lo sfruttamento del lavoro lasciano alcune perplessità.…
#Latte: persi 17.000 posti di #lavoro, i #sindacati agricoli dormono
C’è chi snobba l’argomento, c’è chi se ne frega, c’è chi ci guadagna, c’è chi non ne capisce niente e c’è chi dorme. Di quale settore sto parlando? Ovviamente l’agricoltura, comparto latte. Nessuna protesta, nessuna manifestazione e nessuna levata di scudi da parte Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Sinceramente viene da domandarsi per quale motivo i sindacati vivono nell’oro mentre gli allevatori affogano; avete ancora intenzione di tesserarvi a queste strutture che non tutelano gli interessi dei produttori? Sicuramente l’articolo di Repubblica vi farà riflettere. Con il latte a 30 centesimi al litro il settore caseario ha dovuto subire un’emarrogia di 17mila posti di lavoro, tra i 10mila persi direttamente negli allevamenti e altri 7mila “bruciati” nell’indotto. “Un enorme calo dell’occupazione legato soprattutto al prezzo del latte, che oscilla attorno ai 30 centesimi di euro al litro ed è più basso di oltre il 25% rispetto ai costi, di poco superiori ai…
La serietà persa dei #sindacati agricoli
Nel parlare di sindacato in generale, compreso quello agricolo, si ha come la sensazione di trattare argomenti lontani da noi, per non dire superati. Invece, ancora più di prima, a causa di questa spaventosa crisi economica che ha colpito le nostre campagne, serve non solo alle nostre aziende ma anche a tutta la società civile e produttiva, una figura sindacale seria ed efficace. Non vogliamo un sindacato che sbatta i pugni sui tavoli regionali per creare nuove pratiche, con nomi commerciali di fantasia, ma che parli di contenuti concreti. Non vogliamo un sindacato che nasconda gli stipendi d’oro dei propri responsabili ma bensì esigiamo un’assoluta trasparenza mediante la pubblicazione della verità. Non vogliamo un sindacato che parli di contraffazioni e di falso made in italy ma che poi non pubblichi nomi e cognomi degli operatori italiani e stranieri che danneggino il nostro lavoro. Vogliamo un sindacato che parli di etichettatura…