Tag Archives: mercato

Appena letto il titolo e le prime 2 o 3 frasi dell’articolo di “Unione Nazionale Consumatori” ci stavamo per commuovere, finalmente abbiamo una etichettatura sincera? Stiamo per sapere da dove arriva quello che mangiamo? Vuoi davvero che stavolta l’Unione Europea che è sponsorizzata e sorretta da capitali privati, faccia l’interesse dei consumatori e non degli industriali? Avevamo proprio le lacrime agli occhi!! Poi però abbiamo iniziato a divorare l’articolo per meglio capire cosa è stato davvero deciso e un pò ci siamo “smontati”, una serie di “se” che ti fanno passare l’euforia, anche se restiamo fiduciosi sul fatto che gli industriali non faranno MAI pressione su Bruxelles per una legge che potrebbe fargli perdere qualche milione di euro. Perchè mai dovrebbero farlo? Alla fine c’è di mezzo la salute e la possibilità di scelta delle persone che, si sa, è primaria importanza per l’industria del cibo! Porremo alla Vostra attenzione un…

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Il 25 agosto di quest’anno non si terrà l’evento biennale del Feldtag causa crisi del settore. Purtroppo per via delle condizioni del mercato, le aziende agricole in crisi e le case costruttrici di macchine agricole sponsor dell’evento non riescono a compiere lo sforzo quest’anno e il Feldtag salterà l’anno 2016. Una decisione sofferta dettata, stando a quanto si legge nel comunicato stampa diffuso il 19 aprile dall’azienda di Marktoberdorf, alla crisi economica in atto che, prolungandosi già da diverso tempo, ha messo in difficoltà molte aziende agricole, senza che si intraveda a breve termine un’inversione di tendenza. Ad abbattere drasticamente i redditi degli agricoltori è stata in particolare la caduta dei prezzi di latte, carne e grano provocata sia dalla contrazione della domanda, soprattutto da parte dei Paesi asiatici, sia dall’embargo deciso dalla Russia su gran parte dei prodotti agroalimentari provenienti dai Paesi Ue. «Una grande giornata in campo, che richiede…

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Vogliamo portare il nostro contributo di visibilità a questo interessantissimo studio di fattibilità, completo di Business Plan sintetico sulla coltivazione della Canapa. Brevemente Vi riportiamo un estratto della normativa che regolamenta la coltivazione, che ritroverete ovviamente nell’articolo qui sotto allegato: Quali sono le normative vigenti e gli adempimenti da osservare? Siamo ancora in attesa di una legge quadro che dia certezze. Al momento si fa riferimento alla circolare del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 1997, integrata della circolare nr. 1 dell’ 8 maggio 2002, oltre che ai regolamenti comunitari 953 del 2006 e 507 del 2008. – La coltivazione deve essere inserita nella denuncia PAC. – Deve essere seminata canapa di una cultivar compresa nell’elenco europeo delle varietà con tenore di THC inferiore allo 0,2%, certificata dal cartellino rilasciato dall’ENSE (Ente Nazionale Sementi Elette). – All’emergenza delle piante, si deve dare comunicazione alla più vicina stazione delle Forze…

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Lo spaccato del prodotto agroalimentare straniero fatto passare come italiano non ha risparmiato il miele. Il quadro descritto dall’articolo di Repubblica lascia allibiti. MILANO – Siamo abituati a vedere ormai una quantità enorme di prodotti etichettati come “Made in China”. Se si tratta di elettronica, componentistica, abbigliamento è una dicitura che ci suona ormai come familiare. Ma è un po’ più difficile ammettere che un barattolo di miele su due in vendita in Italia è stato in realtà prodotto all’estero, per effetto del record nelle importazioni che hanno raggiunto la quantità di 23,5 milioni di chili nel 2015, con un aumento dell’11 per cento rispetto all’anno precedente. E in questo panorama, emerge una vera invasione con gli arrivi che nel 2015 hanno raggiunto il massimo di sempre e provengono principalmente dall’Ungheria con 7,4 milioni di chili, seguita dalla Cina con 4,8 milioni di chili, quasi il doppio rispetto allo scorso…

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In questi ultimi anni stiamo subendo un’ondata di acquisizioni delle nostre aziende da colossi stranieri, così come di nostri marchi che spostano la produzione all’estero. L’invasione di prodotti stranieri a basso costo (e probabilmente anche di bassa qualità) sta facendo preferire quelli provenienti dai mercati esteri ai prodotti nazionali. La legislatura europea in più, spinge proprio per eliminare ogni forma di “preferenza” forzando la mano sullo slogan dell’unità del vecchio continente, alla libera circolazione delle merci nonchè alla libera concorrenza. La nostra politica nostrana non aiuta in questo senso, ponendo una tassazione imbarazzante ed un groviglio di leggi e burocrazia che farebbe spazientire il biblico Giobbe, le politiche agricole sono più che mai “uccel di bosco” quando c’è da portar l’acqua al proprio mulino infine, le associazioni di categoria oramai s’è ben capito che fanno il gioco di chi le sostiene e le loro proteste sono spesso un modo per far vedere che…

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Prima o poi doveva succedere, il mercato del latte è arrivato al “troppo pieno”, stamattina gli operatori (circa 200) alla chiusura della 88ma edizione del “FAZI” Fiera Agricola Zootecnica Italiana tenutasi a Montichiari (BS), hanno chiesto a gran voce il commissariamento del mercato. I contratti di conferimento del latte sono in scadenza il prossimo 29 febbraio ed i prezzi, per il prodotto italiano, sono a 30 centesimi al litro ed a 24 centesimi quello estero, è quindi palpabile la sfiducia degli allevatori, così il 71% di loro chiede un commissariamento per gestire la crisi. Ecco il Comunicato stampa ufficiale: IN 38MILA ALLA FAZI DI MONTICHIARI INNOVAZIONE E RICERCA PIÙ FORTI DELLA CRISI IL LATTE PREOCCUPA GLI ALLEVATORI Comunicato stampa  (Montichiari, 21 febbraio) Tocca quota 38.000 visitatori l’88ª edizione della FAZI – Fiera Agricola Zootecnica Italiana al Centro Fiera di Montichiari e si conferma la più importante rassegna della Lombardia dedicata…

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Ditemi il nome di un prodotto alimentare e vi dimostrerò come le sue quotazioni in campagna sono crollate mentre al supermercato il prezzo sia praticamente stabile o addirittura si sia incrementato. Latte, carne, frutta e verdura; cambia il prodotto ma non la sorte. In un articolo dell’Unione Sarda si parla della situazione dei carcioficoltori del polo Serramanna-Samassi; prodotto straordinario colpito dalla speculazione commerciale indiscriminata. Milioni di capolini restano nei campi, non raccolti a causa del crollo dei prezzi, ma al consumatore un carciofo continua a costare molto, fino a un euro a pezzo. È il paradosso, nemmeno una novità nel panorama della commercializzazione dei prodotti agricoli, che caratterizza il mercato del carciofo sardo del dopo Capodanno. “I mercati sono saturi e il prezzo è crollato”, è il grido dei carcioficoltori del polo Serramanna-Samassi. Da 10 a 15 centesimi per un carciofo della varietà tema, poco di più per uno spinoso…

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Siamo alle solite, non passa giorno che da quel vulcano di idee creative, quella fucina di fantasie pregna di menti eccelse che stanno a Bruxelles, non escano proposte leggi o regolamenti che sembrano studiate apposta per affossare quanto è stato fatto in decine (o forse un centinaio) di anni dai nostri padri e dai nostri nonni. Prendiamo spunto dall’Articolo di ANSA.it di questo pomeriggio per confermare e ribadire che, della salute della Comunità proprio non gliene frega un piffero agli occupanti del Palazzo di vetro “Justus Lipsius”, oppure, mettendoci un po’ di malafede, semplicemente obbediscono ad ordini che arrivano dalle multinazionali dell’oltre oceano e non. Come è possibile che si possa leggere: Per il segretario generale del Copa-Cogeca, Pekka Pesonen “bisogna garantire un’attuazione adeguata e un’armonizzazione delle norme esistenti, dando maggiore flessibilità agli operatori e riducendo gli elevati costi amministrativi che essi devono sostenere”. Senza dimenticare. aggiunge, “il fatto preoccupante sottolineato…

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