L’agricoltura italiana è ridotta alla carità
Mi chiamo Giuseppe Bracone, sono di Orta Nova (Foggia) e voglio raccontare ai lettori quanto sta accadendo nelle nostre campagne. Premetto: dopo un lungo periodo della mia vita trascorsa nella città di Bologna, alle dipendenze di una grande azienda del settore dei trasporti, ottengo quel foglio di via tanto desiderato, il trasferimento nella mia terra d’origine. Felice così di impegnarmi in ciò che ha reso dignitoso il passato di molte famiglie di Capitanata. Ormai da anni, l’agricoltura foggiana è ridotta alla carità. I costi gestionali sono triplicati, mentre le vendite dei prodotti agricoli sono agli stessi livelli remunerativi di quando sono nato io, cioè nel 1984. Il settore cerealicolo risulta quello più beffeggiato; quello orticolo ormai sembra essere capeggiato dal jolly come nelle carte da gioco francesi: se hai un jolly tra le mani vinci, altrimenti devi pagare i debiti. Riguardo alla campagna orticola 2016/17, per quel che si possa…
Tracollo dei #pomodori, fuga dei #giovani all’estero
Vi ricordate quante volte la Coldiretti ha annunciato il ritorno dei giovani in agricoltura? Solita politica degli annunci per poi vedere il nulla! Nell’articolo di Today 24 viene descritta la drammatica realtà del pomodoro. Dall’oro rosso siamo passati ai conti correnti in rosso! Cosa hanno fatto le sindacali agricole per bloccare le importazioni di prodotto straniero non controllato? Ai sindacalisti lasciamo le scuse, a noi produttori rimangono le ceneri di anni di duro lavoro. Con buona pace della ripresa tanto promessa. «Ogni fine stagione – afferma Buccheri – si fanno i conti e nel comparto agricolo delle serre, accade che i conti sono in rosso come i pomodori che si producono. Da gennaio a maggio il prezzo dell’oro verde non ha superato i 50 centesimi al chilogrammo. Non riuscendo a vendere nel mercato ortofrutticolo di Vittoria, molti produttori si sono spostati a Catania dove al massimo una cassetta di pomodori di 13 chili si…