Persiste l’odio del #Governo verso i #giovani italiani
Poletti, altra gaffe sui giovani: “Trovare un lavoro? Meglio giocare a calcetto“. Ma che ci stanno a fare Ministri che offendono i giovani quando è loro dovere formarli e trovare soluzioni ai loro problemi? Questi episodi sono sintomatici della loro poca dimestichezza con i problemi sociali dei giovani e, soprattutto, del fatto che non hanno soluzioni di politica economica. “E speriamo che io me la cavo” diceva qualcuno. Quello che avete appena letto è il commento via Facebook rilasciato da Tarcisio Bonotto, Presidente dell’Istituto di Ricerca Prout. Cosa aggiungere? Nulla, se non riflettere sui deliranti insulti che il Ministro del Lavoro si permette di fare ai nostri giovani. A loro nessuno riserva analisi approfondite relativamente alla disoccupazione in cui vivono, alle precarie situazioni lavorative, all’indifferenza politica che subiscono, allo svilimento quotidiano, all’impossibilità di farsi una famiglia, alla costrizione di fuggire all’estero per cercare migliori condizioni di vita. Quanta amarezza essere…
Giuliano #Poletti alla ricerca del #premio come “miglior” #ministro 2016
Il Ministro Poletti non sta perdendo occasione per far figuracce o dar foggia della sua completa incompetenza in materia. Le ragioni di quanto scritto sono date dalle ultime vicissitudine di questi ultimi mesi sul suo operato, a guida del Ministero che dovrebbe essere il primo: quello del Lavoro (esattamente come è all’Articolo 1 della Costituzione). Firma una legge sul caporalato inutile ed iniqua, perchè non risolverà il problema ma inasprirà ulteriormente le pene senza cercare una soluzione. Un pò come se ad un alcoolizzato gli aumenti il prezzo del liquore per cercare di farlo bere di meno, ma lui lo ruba, quindi a che serve? Il Caporalato è una piaga sociale, ma se è così fiorente è perchè il lavoro in regola è troppo caro per qualsiasi agricoltore che necessita di molta manodopera nei campi. Quindi o si abbassa drasticamente il costo del lavoro, così da creare un concorrente al…
Caro Poletti, l’Italia non ha più bisogno dei suoi #insulti
Egregio Presidente Paolo Gentiloni, Egregi dirigenti del Ministero del Lavoro, L’uscita inappropriata del Ministro Poletti sui Giovani Italiani, mi ricorda gli epiteti di altri Ministri come la Fornero che ‘esortava i giovani a non essere troppo “choosy”, schizzinosi nella scelta di un lavoro, quando il lavoro non c’era. Qualcun altro li aveva definiti ‘bamboccioni’, ancora legati ai genitori, ma perché ancora il lavoro latita. E’ compito di un Ministero sviluppare lavoro per gli stessi e approntare politiche educative mirate all’emancipazione, formazione alle prove dell’esistenza, alla buona condotta, certo oltre alla famiglia. Ma quello che ci dà più fastidio è l’approccio negativo, offensivo verso i giovani che subiscono le condizioni attuali, da un dicastero che dovrebbe invece guidarli, aiutarli a vincere le sfide della loro età. Questo atteggiamento è significativo del fatto che forse nemmeno al Ministero ci siano idee su come affrontare la situazione italiana che dal 2001, anno di…
Voucher: #Poletti indica la soluzione nel #limitarne l’uso, ottimo modo per tornare al #sommerso!
La politica da segni di incapacità ad ogni frase che esce dalle loro bocche, è evidente che sono persone che non hanno nemmeno idea di cosa voglia dire LAVORARE, non hanno MAI gestito un’azienda o passato la notte a pensare a come pagare tutto e portare a casa qualcosa per dar da mangiare ai propri figli. Come possano fare leggi sul lavoro se non sanno cosa sia?? Leggere le conclusioni raggiunte da Poletti fa cadere le braccia: “Il testo correttivo del decreto del Jobs act approvato definitivamente lo scorso 23 settembre e che sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale il prossimo 7 ottobre lascia invariato questo quadro normativo infatti nel testo definitivo è stata eliminata la disposizione originariamente inserita che prevedeva la non applicabilità del limite dei 2.000 euro al settore agricolo. Questo limite si applica a tutti i settori e quindi anche a quello agricolo”. Poi Martina e Renzi fanno…