PROTESTA: 2.500 pastori sardi non andranno a votare
L’Italia della disperazione che non viene ascoltata da nessuno. Ecco come sono ridotte le nostre campagne ed i nostri allevamenti. «Cosa cambia per il nostro settore se noi andiamo o non andiamo a votare? Quale è il candidato che ha nel suo programma elettorale una proposta per la maggiore economia della Sardegna o che abbia chiaro cosa significa lavorare in queste condizioni?». Interrogativi unanimi, condivisi in tutte le aziende agricole, o per lo meno in quelle degli imprenditori che hanno annunciato di rinunciare al voto. È così che in tutta la Barbagia, nei centri attraversati dalla statale 128, da Orotelli fino a Ovodda, ma anche a Ottana, Orgosolo, Oliena, Gavoi, Fonni, Desulo, fino a contare diversi centri del Mandrolisai, dal mese scorso sono state restituite agli uffici comunali circa 2500 schede, da parte di pastori, allevatori di bovini e da parte delle loro famiglie. A far di conto, per capire…
#Latte: persi 17.000 posti di #lavoro, i #sindacati agricoli dormono
C’è chi snobba l’argomento, c’è chi se ne frega, c’è chi ci guadagna, c’è chi non ne capisce niente e c’è chi dorme. Di quale settore sto parlando? Ovviamente l’agricoltura, comparto latte. Nessuna protesta, nessuna manifestazione e nessuna levata di scudi da parte Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Sinceramente viene da domandarsi per quale motivo i sindacati vivono nell’oro mentre gli allevatori affogano; avete ancora intenzione di tesserarvi a queste strutture che non tutelano gli interessi dei produttori? Sicuramente l’articolo di Repubblica vi farà riflettere. Con il latte a 30 centesimi al litro il settore caseario ha dovuto subire un’emarrogia di 17mila posti di lavoro, tra i 10mila persi direttamente negli allevamenti e altri 7mila “bruciati” nell’indotto. “Un enorme calo dell’occupazione legato soprattutto al prezzo del latte, che oscilla attorno ai 30 centesimi di euro al litro ed è più basso di oltre il 25% rispetto ai costi, di poco superiori ai…
Il triste tira e molla del Corpo Forestale
Siamo molto vicini agli amici del Corpo Forestale dello Stato sulla loro sorte ancora molto incerta, proprio qualche giorno fa, leggevamo sul sito del MIPAAF che era stato deciso definitivamente l’accorpamento all’arma dei Carabinieri, oggi vogliamo amplificare il messaggio dal sito ufficiale della protesta: Ecco l’articolo in originale: Il decreto che cancella la Forestale è ancora un mistero Si è consumato, nella notte tra il 20 e il 21 gennaio, il tentato assassinio del Corpo Forestale dello Stato. Gli indiziati del delitto sono Renzi, il ministro Martina e la ministra Madia. Restano ignoti (e oscuri) i mandanti. Di certo nessuno (a parte i tre indiziati) finora aveva dichiarato pubblicamente che il Corpo Forestale dello Stato fosse un problema per l’Italia. Nessun gruppo organizzato o categoria sociale si erano espressi pubblicamente per promuovere il piano omicida. Al contrario una grandissima parte della società civile si è espressa a favore del potenziamento del CFS…