La serietà persa dei #sindacati agricoli
Nel parlare di sindacato in generale, compreso quello agricolo, si ha come la sensazione di trattare argomenti lontani da noi, per non dire superati. Invece, ancora più di prima, a causa di questa spaventosa crisi economica che ha colpito le nostre campagne, serve non solo alle nostre aziende ma anche a tutta la società civile e produttiva, una figura sindacale seria ed efficace. Non vogliamo un sindacato che sbatta i pugni sui tavoli regionali per creare nuove pratiche, con nomi commerciali di fantasia, ma che parli di contenuti concreti. Non vogliamo un sindacato che nasconda gli stipendi d’oro dei propri responsabili ma bensì esigiamo un’assoluta trasparenza mediante la pubblicazione della verità. Non vogliamo un sindacato che parli di contraffazioni e di falso made in italy ma che poi non pubblichi nomi e cognomi degli operatori italiani e stranieri che danneggino il nostro lavoro. Vogliamo un sindacato che parli di etichettatura…
#Confindustria ordina, le #sindacali obbediscono, i #politici incassano
Oramai dopo quello che è accaduto in Senato poche ore fa, è apparso con particolare veemenza tutto lo schema organizzativo, collaudato e ri-collaudato, atto a sopprimere l’agricoltura italiana. Ogni disposizione relativa al settore primario parte dal mondo confindustriale. Da qui si chiedono decreti, emendamenti, mozioni parlamentari che vanno ad incidere sulla nostra attività quotidiana, ma con l’obbiettivo di creare delle condizioni migliori per incrementare il proprio patrimonio a discapito degli agricoltori e degli allevatori. Alle sindacali è affidato il compito di defilarsi, stare in silenzio e/o di fingere di protestare, esempio al Brennero, senza mai però depositare atti in Commissione Agricoltura o comunque nelle sedi opportune. I politici non possono fare altro che obbedire alle disposizioni confindustriali facendo finta di fare ed ascoltare la plebe; in cambio è garantito il pagamento della campagna elettorale propria o del proprio delfino, oltre a sponsorizzare libri e convention sparse lungo lo stivale. La…
Chi specula sul taglio del #gasolio agricolo
Enrico Mattei ha costituito l’Eni per aiutare le Aziende italiane riducendo la dipendenza dal petrolio straniero, evitando costi energetici che avrebbero fatto crescere esponenzialmente il prezzo del prodotto finito. Purtroppo il progetto di Mattei è sicuramente finito e sostituito con una comune attività finanziaria. Il prezzo del petrolio quotato nei mercati internazionali cala mentre al distributore i cali fanno ridere perfino i polli, ovviamente con rispetto parlando per gli avicoli. All’Eni, agli amici petrolieri, allo Stato non interessano le nostre Aziende agricole perchè viste unicamente come corpuscoli da spremere per far cassa. Vi siete mai domandati perchè le quotazioni del gasolio agricolo nelle borse merci siano sempre più sostenute rispetto alla realtà delle nostre fatture? Ovviamente una realtà a favore sempre dei soliti ma mai degli agricoltori. Prima in alcune Regioni gli Enti autorizzati realizzavano un solo buono annuale agli agricoltori chiedendo per il servizio erogato una somma, chi più…