Tag Archives: UE

Per nostra fortuna ci sono Paesi in Europa che non si lasciano abbindolare da politici senza scrupoli che descrivono il CETA e il TTIP come la terra promessa dell’economia nostrana ! In Italia vige il silenzio dei nostri politici, abituati a firmare senza porsi nemmeno una domanda e con la schiena ricurva davanti agli sponsor del momento. Ma i sindacati agricoli che fine hanno fatto ? Sono talmente interessati del lavoro dei propri associati che hanno deciso, quasi quasi, di appendere il cartello “non disturbare” all’entrata dei propri uffici. Nel frattempo, grazie a cittadini europei con diritto di voto, i trattati spazzatura vengono definitivamente e democraticamente stoppati. Il Canada getta la spugna e abbandona il CETA, dopo che le trattative con il governo regionale della Vallonia si sono protratte oltre il limite dell’ultimatum di Juncker. A parere di molti osservatori il CETA è morto e sepolto, come il TTIP. La…

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A Mantova, Capitale della Cultura 2016 nonché Capitale Gastronomica Europea 2017, è stato raggiunto un accordo tra la nostra associazione, rappresentata dal Presidente Nicola Gozzoli, e l’Associazione italiana per lo scambio culturale in Europa, rappresentata dal Vice Presidente Nazzareno Manzo, per portare i piccoli e medi produttori delle eccellenze agroalimentari italiane nelle maggiori piazze dell’Unione Europea. L’accordo è stato raggiunto in presenza dell’Avv. Rosanna Montecchi, fondatrice del Gruppo Acquisti Terreni (GAT), del Presidente dell’Istituto di Ricerca Prout Tarcisio Bonotto e del Presidente di Ecosinergie Group Nicola De Vecchi. Il progetto ha come obiettivo quello di aiutare le piccole aziende, impossibilitate economicamente ad intraprendere un percorso commerciale estero, ad andare, grazie ad un servizio chiavi in mano, in piazze di importanti città per vendere i propri prodotti e far conoscere la propria attività. Tutto è inserito nella realizzazione di un vero e proprio evento celebrativo di ogni eccellenza che costituisce il…

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Senza sosta, senza scrupoli, l’Italia dell’informazione agricola distorta continua a raccontare illusioni e bugie. Per commentare l’articolo del Corriere useremo le parole di Alessandro Riganelli, fondatore di Fitowell: “le visioni distorte, alterate, la lettura dei dati affidate a giornalisti impreparati, che non sanno leggere l’altro lato della medaglia. Una lettura trimestrale del pil in agricoltura. Come pesarsi solo dopo ferragosto. L’importante è il messaggio che si vuol far passare, condirlo con retorica e oscurare la situazione disastrosa delle imprese. Venghino signori, venghino.” Due indizi non fanno ancora una prova. Tuttavia cominciano a denotare una tendenza. L’Italia sta registrando una crescita per volumi, valori e posti di lavoro nell’agricoltura. In un secondo trimestre asfittico (a segno zero) l’Istat contabilizza una crescita del settore primario che unito a quello dei servizi compensa le difficoltà dell’industria. Un mese fa l’istituto di statistica aveva segnalato una convinta ripartenza del Meridione attribuendola, dopo sette anni…

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L’articolo di Alberto Battaglia permette sicuramente di fare una importante riflessione sul ruolo degli Stati, nel caso in cui sottoscrivessero i trattati internazionali del TTIP e CETA. L’unica cosa certa è che il comune cittadino verrà spogliato di ogni diritto. Il TTIP, il TISA e il CETA, trattati commerciali in corso di negoziato o prossimi alla ratifica che, fra gli altri, coinvolgono l’Unione Europea e l’Italia, sono viziati da negoziati “privi di legittimazione democratica” e contengono aspetti che negano “la ragion d’essere” tanto dello stato, quanto dell’impresa. Quest’interpretazione, che da tempo caratterizza numerosi gruppi contrari alla globalizzazione, è anche quella dell’Esperto indipendente per la promozione dell’ordine internazionale equo e democratico delle Nazioni Unite, Afred de Zayas. L’autore cubano, attualmente docente di diritto internazionale presso la School of Diplomacy e International Relations di Ginevra (Svizzera), ha divulgato lo scorso 24 giugno la propria visione sui tre accordi internazionali che puntano ad…

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L’articolo di Colin Todhunter pubblicato su Global Research il 29 luglio 2016 lascia semplicemente basiti. Oltre la metà della popolazione dell’Unione europea (UE) è in sovrappeso od obesa. Senza un’azione efficace, questo numero crescerà sostanzialmente nei prossimi dieci anni avverte un importante nuovo rapporto. ‘Un solo cucchiaio di zucchero: ecco come la lobby alimentare combatte la regolamentazione dell’uso dello zucchero nell’UE‘; dal gruppo Corporate Europe Observatory (CEO), che fa ricerca e campagne in merito all’uso dello zucchero, rileva che i tassi di obesità sono in aumento più velocemente tra i gruppi socio-economici a reddito più basso. Ecco perché gli alimenti ad alta densità energetica, di scarso valore nutrizionale sono più convenienti dei cibi più nutrienti, come frutta e verdura, e famiglie relativamente povere, con bambini, li acquistano fondamentalmente per soddisfare la loro fame. Il rapporto sostiene che un numero sempre maggiore di persone mangiano alimenti trasformati, in gran parte della loro dieta.…

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L’Europa come unione di Zone-Socio-Economiche Autosufficienti e sviluppate allo stesso livello? Che sia necessario per questo una Ital-EXIT, per ripartire con il piede giusto? Se l’unione fa la forza è anche vero che se non vi è un obiettivo comune condiviso, e soprattutto una Costituzione, Codice Penale e Codice Civile, e procedimenti Amministrativi comuni, come afferma P.R. Sarkar nella sua teoria economica PROUT, il castello di sabbia così sviluppato per l’Unione di Paesi, non reggerà alle tempeste e mareggiate del tempo. Oggi “i grandi animali e i piccoli stati non possono più sopravvivere”, afferma ancora Sarkar, per cui sarebbe necessario attrezzarsi in diverso modo. L’idea di Europa è buona, diceva un britannico intervistato prima del voto, ma ciò che non va bene è Bruxelles, cioè la sua amministrazione. In questa idea è condensato il problema di un’organizzazione tra gli stati, che all’apparenza e secondo i manager di Bruxelles ‘sono tutti…

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L’analisi puntuale e precisa, pubblicata su Agronotizie, dell’Assessore lombardo Gianni Fava permette sicuramente di fare il punto del momento storico in cui viviamo. La Brexit deve farci riflettere. Non entro nel merito della decisione di un popolo sovrano. La democrazia si accetta, non si commenta. Fanno pensare, tuttavia, le posizioni di alcuni leader britannici per i quali “l’Unione è stata una buona idea, ma non è più giusta per noi”. L’errore politico più grave che l’Europa oggi potrebbe compiere è quello di arroccarsi sdegnosamente nel proprio sé, girandosi dall’altra parte o – peggio ancora – criticando le scelte di un Paese che forse non ha mai avuto uno slancio convintamente europeista, ma che fino al 23 giugno scorso ne faceva pienamente parte. Lascio valutazioni di carattere più generale ad altri, limitandomi ad alcune osservazioni in merito all’agricoltura, materia peraltro che è stata alla base dell’Europa. Se non l’unica, è stata…

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Il Presidente di Insieme per la Terra Nicola Gozzoli non usa mezzi termini nell’affermare “è necessario lanciare un appello a tutte le forze politiche ed a tutti gli uomini di buona volontà per unire le proprie energie per lanciare una proposta di legge di iniziativa popolare per uscire dall’Europa prima che questa uccida definitivamente il nostro agroalimentare”. “Da quando è nata l’Unione Europea la nostra agricoltura ha imboccato la via del non ritorno. Abbiamo assistito ad una svalutazione del nostro sudore, del nostro lavoro, dei nostri sacrifici, di proporzione inimmaginabile. Non esiste un prodotto che non sia ottenuto sotto costo con il risultato che o si chiude o ci si impicca. I debiti, dati dagli investimenti fatti nelle aziende agricole e dati dalla caduta dei prezzi dei nostri prodotti, rimangono comunque da pagare”. “Gli agricoltori sono stati lasciati soli dai politici nostrani e dalle sindacali agricole italiane. Nessun rappresentante tutela…

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A leggere i commenti dell’industria risiera e/o di molti economisti abbiamo la vaga sensazione che tra l’Eurora e la Gran Bretagna non ci sarà nessun dazio doganale ma continuerà un rapporto di libero scambio. Il popolo inglese ha deciso liberamente di uscire ma dubitiamo fortemente che ci sia una drastica rottura politica tra Bruxelles e Londra. A breve sapremo la verità ! Quali conseguenze avrà la Brexit sul mercato del riso italiano? La domanda è tutt’altro che peregrina, visto che il Regno Unito è uno degli sbocchi commerciali più importanti in ambito europeo. Per questo abbiamo voluto chiedere a Mario Francese, presidente dell’Associazione industrie risiere (Airi) quali potrebbero essere i contraccolpi del referendum britannico sui commerci di riso con quel Paese: «A seguito della choccante decisione della maggioranza del popolo inglese di lasciare l’Unione Europea oggi si può solo tentare di individuare quale potrà essere il futuro politico e delle relazioni…

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Il manuale di come prendere in giro gli allevatori italiani è oramai cosa consolidata in questi anni di assenza di politica agricola e sindacale. Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e Mister milionario Gesmundo non hanno progettato e costruito soluzioni strutturali che potessero sostenere e rilanciare l’agricoltura e l’agroalimentare italiano ma si sono accontentati di soluzioni tampone; praticamente hanno dato l’aspirina ad un malato terminale entrato oramai in coma. Il caso del latte pubblicato sul Sole 24 Ore, dai noi anticipato con un articolo dal titolo “UE: troppo #latte, meglio abbattere i #bovini. Poche ore al via libera“, è assolutamente emblematico. Invece di proporre soluzioni a medio – lungo termine il Ministro Martina ha messo sul tavolo un premio di 10 milioni per chi riduce la produzione ed altri 10 milioni per acquistare formaggio per gli indigenti. Considerato l’elevato numero di Allevamenti in Italia queste misure non sono nemmeno…

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