La politica da segni di incapacità ad ogni frase che esce dalle loro bocche, è evidente che sono persone che non hanno nemmeno idea di cosa voglia dire LAVORARE, non hanno MAI gestito un’azienda o passato la notte a pensare a come pagare tutto e portare a casa qualcosa per dar da mangiare ai propri figli. Come possano fare leggi sul lavoro se non sanno cosa sia??
Leggere le conclusioni raggiunte da Poletti fa cadere le braccia:
“Il testo correttivo del decreto del Jobs act approvato definitivamente lo scorso 23 settembre e che sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale il prossimo 7 ottobre lascia invariato questo quadro normativo infatti nel testo definitivo è stata eliminata la disposizione originariamente inserita che prevedeva la non applicabilità del limite dei 2.000 euro al settore agricolo. Questo limite si applica a tutti i settori e quindi anche a quello agricolo”.
Poi Martina e Renzi fanno la legge contro il caporalato, Padoan ne fa un’altra per recuperare il sommerso, peccato che la prima incentiva le altre due!
Perchè? Ve lo spieghiamo:
- Poniamo un limite ai voucher, che bene o male che fossero, erano un modo per avere gente in regola, anche a livello contributivo e pagarla in modo regolare, quindi se vogliamo, un modo per combattere il caporalato, pagando il dovuto allo Stato. Ciò che si da allo Stato lo si toglie al malaffare.
- Poniamo un limite ai voucher, questo farà si che una parte la pago con i voucher, l’altra… in nero.
Nessuno ha mai considerato che i voucher fossero una soluzione ideale in particolari momenti dell’anno dove vengono realizzati determinati lavori stagionali nell’agricoltura, nell’allevamento e nella pesca?
E’ inutile che ci giriamo dall’altra parte, le cose vanno così, è inutile gridare allo scandalo, va trovata una maniera migliore per giustamente contribuire fiscalmente e combattere caporalato e sommerso. Noi abbiamo già più volte detto che l’unico modo è quello di abbassare fortemente la tassazione sul lavoro agricolo (perdonateci se non vi diamo una soluzione per tutte le categorie lavorative, ma noi qui siamo focalizzati su quella agricola), questo combatterà in modo efficace entrambe le cose.
Infine, una manovra che semplificherà la burocrazia: “Più rigoroso criterio di tracciabilità dei voucher”. Già ci immaginiamo quale rigoroso criterio di tracciabilità avranno pensato, probabilmente ci sarà il solito foglio di carta da dover presentare a qualche sindacale (che vorrà l’obolo per il disbrigo pratiche), quindi tempo perso per compilare, andare a consegnarlo e naturalmente conservarlo per 10 anni in caso di controlli (ancora) futuri.
Gran bel lavoro Giuliano Poletti, i nostri complimenti, meglio… si poteva fare, eppure dovrebbe conoscerle queste cose, essendo figlio di contadini, la sola politica e la distanza dagli occhi ha creato anche la distanza dal cuore.
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra