Pubblichiamo integralmente il comunicato diffuso dall’Ufficio Stampa del Governatore della Regione Veneto Dr. Luca Zaia.
“Non possiamo continuare a scontrarci sui centesimi: la ‘guerra’ del latte la vinciamo tutti insieme, produttori, trasformatori e consumatori, governo e regioni, se riusciremo a far riconoscere da Bruxelles la qualità del latte che esce dalle stalle italiane. Il Veneto l’ha già fatto, e ora tocca al governo prendere l’iniziativa e alzare la voce in sede comunitaria perché sia indicato in etichetta la regione o il paese d’origine”.
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si schiera accanto alle organizzazioni dei produttori impegnati in un ‘braccio di ferro’ con la grande industria di trasformazione, spesso multinazionale, sul prezzo del prodotto italiano, che risulta sottopagato rispetto ai costi di produzione. “La nostra è una battaglia di civiltà, in difesa non solo di una tradizione ma soprattutto di livelli di qualità, salute e sicurezza alimentare che non hanno concorrenti”, insiste Zaia.
“La Regione Veneto – suggerisce il presidente – ha già disciplinato l’origine e la tracciabilità del latte fresco di qualità adottando una legge (la n. 12/2001) e istituendo un marchio (Qualità Verificata) con i relativi disciplinari per l’allevamento e la produzione del latte. In questo modo assicuriamo ai consumatori peculiarità del latte ancora più elevate rispetto a quelle previste dalle norme e l’indicazione della zona di origine del latte fresco valorizzando, attraverso l’applicazione di un rigoroso disciplinare verificato da enti di controllo, una zootecnia di alta qualità, che rispetta il benessere degli animali e la tipicità del prodotto. Il Veneto, terza regione italiana nella produzione di latte e formaggi, ha dunque fatto da apripista con Bruxelles, ottenendo il via libera dell’Unione europea su un percorso di trasparenza e di etichettatura che garantisce i consumatori e assicura valore aggiunto ai nostri produttori”.
“Mi aspetto – prosegue Zaia – che il Ministero sappia fare altrettanto, accelerando la definizione di un sistema nazionale di qualità per il latte fresco e la filiera lattiero casearia. In gioco non c’è solo la sopravvivenza delle stalle italiane e il futuro di un settore che produce 11 milioni di tonnellate di latte, ma la difesa di una identità produttiva, della qualità del cibo di cui ci nutriamo, il rispetto dei consumatori, che devono poter avere la possibilità di conoscere e di scegliere: se acquistare latte fresco e formaggi di qualità, o se preferire prodotti ‘low cost’ di incerta provenienza, magari fatti con latte in polvere e cagliate congelate”.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra